Emergono le prime ipotesi sull’incontro tra Tim Cook e Margrethe Vestager, Commissario UE Antitrust avvenuto la settimana scorsa. Nei giorni dell’evento non sono assolutamente emerse indicazioni sui punti del colloquio, che ha riguardato senza dubbio l’indagine in corso su Apple da parte della Commissione Ue. The Register offre un resoconto dei possibili punti discussi: rimanendo segreti al pubblico, si tratta in realtà di un riassunto di quanto emerso finora sulle indagini per accertamenti in materia fiscale su Apple da parte della Commissione Ue.
La Commissione sta indagando su due modalità tariffarie permesse ad Apple in Irlanda nel 1991 e nel 2007. L’APA (Advance Pricing Arrangements) è uno strumento avanzato di politica fiscale largamente diffuso presso i Paesi aderenti all’OCSE che consiste generalmente nell’accordo tra il contribuente e l’Amministrazione finanziaria del Paese e che consente, in via preventiva e per un determinato periodo, di individuare il metodo di calcolo del prezzo di beni e servizi scambiati tra filiali e divisioni di una stessa società operante in paesi diversi.
La Commissione europea non può agire sotto autorità diretta con i sistemi di imposizione degli Stati membri ma è illegale alla luce del diritto dell’UE sugli aiuti di Stato, erogare aiuti finanziari a specifiche aziende, giacché questi potrebbero falsare la leale concorrenza. Se un’APA contravvenisse ai principi del mercato al punto da conferire un vantaggio selettivo, si potrebbe configurare l’aiuto di Stato, vietato dal diritto Ue. Stando a quanto riportato dall’Irish Independent all’epoca, JP Morgan, società specializzata in servizi finanziari – in una ricerca per gli investitori di maggio dello scorso anno ha indicato in 19 miliardi di dollari l’importo che Apple potrebbe essere costretta a versare. Invece secondo Bloomberg Cupertino potrebbe essere chiamata a versare tasse arretrate per circa 8 miliardi di dollari.
A novembre dello scorso anno il ministro delle Finanze Michael Noonan prevedeva una decisione della Commissione prima di Natale. Ad ogni modo, poiché la Commissione si ritiene abbia chiesto all’Irlanda interrogativi extra, una decisione potrebbe non arrivare prima delle elezioni irlandesi. Non c’è ancora una data stabilita per le elezioni, ma il primo ministro Enda Kenny questa settimana a Davos ha dichiarato che se ne parlerà probabilmente “all’inizio della primavera”.
A settembre dello scorso anno, la Commissione aveva annunciato di avere completato quattro indagini formali per verificare se Irlanda, Lussemburgo e Olanda avessero violato la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato con riferimento alle imposte pagate da Apple, Starbucks, Fiat Finance and Trade e Amazon. Per quanto concerne Apple, l’esame ha riguardato come già detto i ruling emessi dalle autorità fiscali irlandesi sui profitti attribuiti alle succursali irlandesi di Apple Sales International e di Apple Operations Europe nel 1991 e nel 2007.
La Commissione ha indagato sull’effetto combinato tra i due APA citati e un accordo di cost sharing (siglato tra Apple Inc., Apple Operations Europe e Apple Sales International per ripartire tra le consociate i costi di ricerca e sviluppo) che si sarebbe tradotto, secondo la ricostruzione di Bruxelles, in una ripartizione non corretta del reddito complessivo del gruppo. La Commissione sta nel frattempo indagano su analoghe concessioni permesse dal Lussemburgo a McDonald’s.