Per venire probabilmente incontro agli investitori che sembrano essere da mesi preoccupati su quelle che potrebbero essere i futuri risultati della Mela, l’azienda ha deciso di condizionare i compensi azionari per i dirigenti ai risultati finanziari dell’azienda. Il cambiamento di politica è in una comunicazione ufficiale ai suoi investitori da parte di Apple.
Il calcolo per tutti, Cook compreso, sarà annuale e legato allo TSR (Total Shareholder Return) ovvero il tasso di rendimento annuo per un investitore che decide di acquistare un’azione Apple per poi rivenderla successivamente. Se lo TSR di Apple figurerà nel primo terzo (fra i primi 165 circa) dell’indice S&P 500, i dirigenti riceveranno il bonus completo; se figurerà nel secondo terzo, perderanno il 25% del bonus, mentre nel caso Apple scendesse nell’ultimo terzo dell’indice, sarebbe il 50% del bonus ad andarsene.
La decisione lega i compensi quindi non tanto all’andamento di Apple sul mercato commerciale e industriale, ma più alle sue performance a Wall Street, che in molti casi hanno segnato un andamento contrastante rispetto ai risultati sul campo.
Fra i dirigenti cui verrà applicata questa logica, come accennato, c’è anche Tim Cook, al quale sarebbero state assegnate un milione di azioni, la prima metà nel 2016 e la seconda metà nel 2021. Il bonus ora sarà valutato e assegnato di anno in anno: Cook potrà avere in anticipo il suo compenso, ma potrebbe anche correre il rischio di perdere parte di esso nel caso in cui Apple deludesse le attese.