Definers Public Affairs – gli “squali” specializzati nell’applicazione di tecniche usate nelle campagne elettorali incaricati da Facebook per ottenere la pubblicazione di contenuti positivi sul loro conto e di contenuti negativi sul conto degli avversari – hanno ottenuto un incarico anche da Qualcomm e tra gli obiettivi che il produttore di chip modem avrebbe chiesto, secondo The New York Times, attacchi per screditare l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook.
Qualcomm ha assunto il gruppo di consulenza per via delle battaglie legali in corso con Apple nei tribunali per questioni di licenze sui brevetti e royalty. Il produttore di chip modem mira al concordato stragiudiziale: il protrarsi del pagamento delle royalty sta costando all’azienda il mancato pagamento di miliardi di dollari e Apple non sembra intenzionata a trovare accordi.
Con l’intervento di Definers Public Affairs si è tentato di mettere in cattiva luce Apple, facendo pubblicare almeno 57 articoli nei quali non solo si metteva in dubbio la disputa con Qualcomm ma anche in cattiva luce i prodotti di Cupertino evidenziando la presunta maggiore lentezza dei chip modem usati da Apple al posto di quelli Qualcomm ma anche presunti problemi con le autorità di regolamentazione cinesi e facendo anche diffondere la notizia di Tim Cook candidato alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, al fine di distruggere/perturbare le relazioni con Trump.
Tim Miller, uno dei dirigenti di Definers Public Affairs, specializzato in “operazioni” che riguardano la Silicon Valley, si è in passato messo in contatto con siti come Appleinsider (lo riferisce il sito stesso) per “spifferare” presunte notizie su questioni tra la Federal Trade Commission, Apple, Intel e Samsung ma anche altre testate come il sito di notizie NTK Network per fabbricare storie sulla riforma dell’immigrazione che avrebbero dovuto creare tensioni tra Apple, Tim Cook e il Presidente Trump.
La vicenda da cui tutto deriva è nota. Apple e Qualcomm hanno in corso una causa da 1 miliardo di dollari basata sul fatto che Cupertino accusa il produttore di chip modem di avere imposto prezzi irragionevolmente elevati e fuori mercato per sfruttare alcune tecnologie e brevetti, facendo leva sulla sua posizione monopolistica. Apple da una parte, sostengono i legali di Cupertino, pagava Qualcomm per le componenti e i brevetti, e a sua volta Qualcomm pretendeva gli stessi pagamenti dai partner che forniscono ad Apple componenti.