Nel discorso alla cerimonia di laurea per gli studenti del Massachusetts Institute of Technology, il CEO di Apple Tim Cook ha affermato che arrivare alla Apple è stato un passo essenziale per dare un senso alla sua vita.
“In un momento di sconsideratezza giovanile ho provato la meditazione, ho cercato riferimenti nelle guide e nella religione, ho letto grandi filosofi e autori. Ho anche provato con i PC con Windows e ovviamente non ha funzionato”. Cook ha parlato del tempo passato prima di arrivare alla Apple; prima di essere reclutato da Steve Jobs nel 1998, lo ricordiamo, Cook aveva lavorato per due importanti produttori di PC: IBM e Compaq.
Cook ha spiegato che dopo il reclutamento di Jobs si è sentito “in definitiva allineato con un’azienda che mette insieme l’impegno e il lavoro all’avanguardia per uno scopo più nobile”. “Fino allora non avevo mai trovato un leader che credeva nella tecnologia che non esiste ancora, in grado di reinventare il mondo di domani”. “È stato in quel momento, dopo quindici anni di esplorazione, che è scattato qualcosa. Ho sentito di essere in linea con un’azienda che fa un lavoro che porta a qualcosa di più grande, in sintonia con me stesso”. Ha parlato del lavoro come una necessità personale che permetta di “fare qualcosa di più grande”.
“Non avrei mai trovato il mio scopo lavorando in posti che non hanno una chiara determinazione propria” ha spiegato ancora Cook. “Steve e Apple mi hanno dato la possibilità di fiondarmi nel lavoro, abbracciare la loro missione e farla mia”. “Come posso mettermi al servizio dell’umanità? È il più grande e importante interrogativo della vita”. Ha indicato ai laureandi di pensare a un percorso di questo tipo, parlando in prospettiva di speranza ottimistica per l’umanità.
“Ricordate sempre che none esiste nient’altro di più grande: come spiegava Martin Luther King, siamo tutti legati da un unico abito del destino; se tenete a mente questa idea come prioritaria rispetto a qualsiasi altra cosa da fare, se scegliete di vivere le vostre vite nell’incrocio tra tecnologia e le persone che usano i suoi servizi, se vi sforzate di creare il meglio, dare il meglio e fare il meglio per tutti e non solo per qualcuno, allora oggi l’umanità ha buoni motivi per avere speranza”.
Nel discorso fatto a menti molto brillanti non mancano riferimenti politici. Tim Cook visiterà la Casa Bianca il 19 giugno, insieme a Jeff Bezos (CEO di Amazon) e Satya Nadella (CEO di Microsoft).