Apple va in aiuto dell’Ucraina. L’annuncio arriva da Tim Cook in un Tweet con cui manifesta preoccupazione per il conflitto in Ucraina.
“Sono profondamente turbato e preoccupato per la situazione dell’Ucraina – scrive il CEO Apple . Stiamo facendo tutto quello che possiamo per i nostri gruppi di lavoro e supporto gl sforzi umanitaria. Penso alle persone che sono in pericolo e ci uniamo a coloro che si appellano alla pace”
I am deeply concerned with the situation in Ukraine. We’re doing all we can for our teams there and will be supporting local humanitarian efforts. I am thinking of the people who are right now in harm’s way and joining all those calling for peace.
— Tim Cook (@tim_cook) February 25, 2022
Apple non ha negozi al dettaglio in Ucraina ma lavora con distributori e rivenditori locali. Nel 2021, stando a quanto riferisce Kyiv Post, ha creato una società in loco con sede nella capitale.
Anche a Mosca Apple ha da pochi giorni aperto un ufficio aziendale, seguendo la richiesta del governo che aveva chiesto alle aziende straniere di essere presenti direttamente nel paese, rischiando altrimenti di dover affrontare limitazioni e interdizioni. Apple è stata l’unica tra le big tech del settore ad avere al momento effettivamente aperto un ufficio corporativo.
Il cosiddetto Roskomnadzor – letteralmente Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa – aveva indicato per 13 aziende straniere la necessità di essere ufficialmente rappresentate sul suolo russo. Nell’elenco stilato dal Roskomnadzor ci sono nomi quali: Apple, Google, Facebook, Twitter ma anche TikTok e Telegram. Già dal 1° luglio di quest’anno la Russia aveva chiesto alle società di social media straniere di aprire uffici nel paese per impedire a tali piattaforme si bypassare restrizioni previste nel paese.
Tornando alla questione dell’invasione in Ucraina, Oleksandr Kosovan CEO della software house ucraina MacPaw – nota per software quali CleanMyMacX, ClearVPN e Gemini II – ha riferito che l’azienda era preparata ad una situazione del genere; il quartier generale dell’azienda è a Kiev ma vengono sfruttati servizi di hosting quali Amazon Web Services e pagamenti con servizi di Paddle (con sede nel Regno Unito). Il CEO di MacPaw invita gli utenti a effettuare eventuali donazioni all’organizzazione non governativa ‘Come Back Alive’.