Nel corso dell’annuale riunione con gli azionisti (evento che il prossimo anno si svolgerà nel nuovo campus Apple Park) sono state approvate le varie proposte del Consiglio di Amministrazione e riconfermati i vari membri del consiglio. La parte più interessante arriva dalla sessione di domande che gli azionisti hanno potuto rivolgere al CEO: Tim Cook ha assicurato che l’azienda da lui guidata è molto impegnata nei confronti dei clienti professionali e pianifica di “impegnarsi maggiormente” nell’area pro.
“Ci vedrete fare di più nell’area pro” ha detto Cook spiegando che questo settore “è molto importante” per Apple, in particolare ciò che ha a che fare con “l’area creativa”.
Il commento di Cook è una risposta a quanti sono da tempo preoccupati da una direzione che sembra puntare maggiormente su iPhone, iPad, Apple Watch e sembra avere meno interesse nei confronti degli utenti Mac, in particolari quelli che da tempo attendono il rinnovo dei Mac Pro, non aggiornati da dicembre 2013.
“Non pensate a qualcosa che abbiamo fatto o qualcosa di fatto ma non visibile come a un segnale che le nostre priorità siano rivolte ad altri campi” ha detto Cook. Il CEO della Mela ha anche escluso la convergenza tra iPad e Mac in una sola macchina (“per unire questi due mondi, si perderebbe la semplicità dell’uno e la potenza dell’altro”), dichiarazione in linea con quella fatta a suo tempo da Phil Schiller in concomitanza del lancio del MacBook Pro con Touch Bar.
Cook ha parlato anche degli AirPods spiegando che vengono prodotti più velocemente possibile e che sono diventate una sorta di “fenomeno culturale”. Un investitore ha chiesto se comportano rischi per la sicurezza e la salute e Cook ha risposto che gli auricolari non sarebbero in vendita se ci fosse il minimo dubbio relativo alla loro sicurezza. Nel corso dell’incontro Cook ha evidenziato anche il mondo dei servizi spiegando che Apple Music ora vanta 20 milioni di abbonati. Altri numeri relativi ai negozi (491 quelli al dettaglio) presenti in 18 paesi. In queste strutture il 93% dell’energia è ricavata da fonti rinnovabili. Cook ha detto ancora che Apple sta lavorando per migliorare la diversità in azienda e con i fornitori, evidenziando che questi ultimi sono anche presenti negli USA (es. 3M e Corning).
Non è mancato un riferimento velato a Trump. “Sappiamo che Apple potrebbe esistere soltanto in Usa. Quest’azienda non poteva essere fondata altrove e in nessun altro posto avrebbe potuto crescere come qui”. “Amiamo questo Paese”, ha detto il CEO spiegando che ad Apple non ama la politica ma che partecipare al dibattito su certi provvedimenti è importante.
Un investitore ha chiesto se Apple farà in futuro un telefono cellulare base “rotondo” con una super batteria e Cook ha risposto una cosa del tipo: “Non credo faremo mai un telefono rotondo”. C’è stato un accenno all’investimento di Warren Buffet spiegando che la mossa di Berkshire Hathaway (il colosso del miliardario) va vista come un segno positivo perché la conglomerata dell’oracolo di Omaha tende a essere un investitore di lungo termine (la sua partecipazione vale 18 miliardi di dollari): “Siamo orgogliosi che Berkshire Hathaway sia un importante investitore: si tratta di un socio che “non entra ed esce” nel capitale per registrare rapidamente una plusvalenza.
Per quanto riguarda i prodotti, Cook è sempre convinto che gli iPad soppianteranno i portatili in generale, anche se i Mac si salveranno: “Li abbiamo tenuti separati perché crediamo che facciano cose diverse per persone diverse”. Nel futuro dell’azienda non ci sono solo gli iPhone ma anche altri prodotti “essenziali per la crescita” del gruppo, che proprio per questo sta sempre più investendo in ricerca e nello sviluppo. A quali prodotti Cook si riferisca non è ovviamente dato sapere.