Il codice sorgente originale del World Wide Web è stato messo all’asta come non-fungible token (NFT) da Sir Tim Berners-Lee, il “padre” del WWW.
L’asta sarà gestita da Sotheby’s dal 23 al 30 giugno. L’NFT comprende oltre 10 mila righe di codice, pagine web di esempi, una lettera che illustra la tecnologia e un “poster” del codice creato con Python.
I proventi dell’asta verranno utilizzati in beneficenza per sostenere attività non meglio precisate che Berners-Lee e la moglie portano avanti.
Gli NFT (non fungible token) sono dei certificati di autenticità digitale; sono, semplificando, contenuti digitali che diventano unici grazie ad una certificazione che avviene mediante blockchain, la tecnologia nota nell’ambito delle criptovalute ma utilizzabile anche in altri contesti. Nell’ambito artistico gli NFT si rivelano utili per la capacità di fornire prove di autenticità e proprietà dell’arte digitale, rendendo possibile affrontale il problema della riproduzione di massa e distribuzione non autorizzata di opere attraverso la rete. I token registrati su blockchain consentono di determina la rarità e certificare elementi quali: numero di copie, data di creazione, autore e proprietario di un quadro, una foto, una brano musicale e altri elementi multimediali.
La mossa di Berners-Lee è inconsueta: si è sempre rifiutato di brevettare tecnologie legate al web e ha sempre sostenuto che dovrebbero essere gli utenti del web ad avere il controllo. A suo dire gli NFT sono un mezzo ideale per le creazioni digitali. “È una cosa naturale da fare allo stesso modo in cui è naturale scrivere codice per anni quando sei un computer scientist”.
La popolarità della tecnologia NFT è esplosa negli ultim mesi e anche
Eddy Cue – Senior Vice President of Internet Software and Services di Apple – ora ha il ruolo diadvisor per Autograph, una nuova azienda creata dall’imprendiote Richard Rosenblatt e che opera nell’ambito delle piattaforme per vendere e comprare NFT.