Tile, azienda che produce dispositivi trova-oggetti concorrenti degli AirTag di Apple, sta per essere acquisita da Life360, azienda che offre servizi di sicurezza e localizzazione.
Ad annunciarlo è Life360 in un comunicato, spiegando che Tile continuerà ad operare come marchio indipendente, guidata dall’attuale CEO CJ Prober. Quando l’acquisizione sarà completata, Tile potrà sfruttare i servizi di Life360, consentendo in questo modo di accedere alla rete di 33 milioni di utenti di smartphone, espandendo la rete di dispositivi utilizzabili (l’equivalente della rete “Dov’è” di Apple, aumentando la probabilità di individuare un oggetto smarrito registrato in caso di smarrimento).
Life360 vanta la possibilità di organizzare nuclei famigliari in cerchie private (alle quali è possibile essere invitati con un codice specifico) attivando notifiche quando qualcuno della famiglia arriva a casa, si reca in uno dei posti più frequentati come la scuola o la casa del fidanzato/a o il suo smartphone si sta scaricando. È anche possibile attivare un pulsante d’emergenza che allerta tutta il gruppo.
Chris Hulls, fondatore di Life360, afferma che con l’acquisizione di Tile, sarà possibile offrire “una soluzione onnicomprensiva” che consentirà di localizzare persone, animali domestici e oggetti, combinando più servizi.
Life360 offre servizi di base gratuiti ma in abbonamento offre funzioni dedicate come ad esempio quelle dedicate ai neopatentati con l’avviso di incidente o l’assistenza stradale, impostando i luoghi più frequentati e autorizzando il tracciamento costante, opzione che a quanto pare ha riscosso entusiasmo negli USA (usata da molti genitori per capire in qualunque momento dove sono i loro figli) “per mantenere le famiglie sicure e connesse”.
L’acquisizione di Tile da parte di Life360 è valutata 205 milioni di dollari, e l’accordo dovrebbe essere chiuso entro il primo trimestre del 2022.
A gennaio del 2020 Tile ha partecipato a un’udienza del Congresso degli Stati Uniti nell’ambito di iun’indagine antitrust riguardamte big del mondo IT quali Amazon, Apple, Google e Facebook, puntando il dito contro Apple affermando che iOS e le funzionalità di localizzazione di serie nei dispositivi della Casa di Cupertino avrebbero danneggiato la sua attività, e che la funzione “Dov’è” ricordava troppo il servizio offerto dai loro gadget.