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Thecus N2810, il NAS da ufficio che guarda anche al salotto

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Il concetto di NAS (Network Attached Storage, tipicamente un disco collegato alla rete) esiste da molti anni ed è diventato nel tempo un valido aiuto in moltissimi uffici, laddove la presenza di un server vero e proprio appare più che altro eccessiva. Negli ultimi anni però quello che era un device tipicamente business sta lentamente arrivando anche all’interno delle case, in particolare in salotto vicino alla TV, mercato molto più interessante e vergine di quello dell’ufficio, oramai consolidato. Nel nostro caso il Thecus N2810 è un chiaro esempio di questa transizione: l’abbiamo provato per qualche giorno in ambienti diversi, e abbiamo deciso di valutarlo separatamente per ogni punto di vista, anche se alla fine tireremo le fila in modo univoco.

Thecus fuori dalla scatola

Fuori dalla scatola l’N2810 si presenta come un parallelepipedo di dimensioni sufficienti ad ospitare due dischi SATA da 3,5” (nel dettaglio 146 x 102 x 213 mm) di colore nero. Frontalmente il pulsante di accensione e spegnimento accompagna i due bay per l’alloggio dei due dischi, che si aprono frontalmente, oltre ad una porta USB 3.0 appena sotto. Altre due porte USB 3.0 sono presenti dietro, assieme a due porte Ethernet e una porta HDMI di cui dettaglieremo dopo. L’intero chassis è in metallo con forma e aspetto un po’ austeri, ma a noi non è dispiaciuto del tutto, considerata la praticità di alcune scelte: il pulsante d’estrazione funziona molto bene, e i due bay agganciano i dischi senza l’utilizzo di viti o altro, tutto ad incastro grazie a due bande laterali in plastica elastica. Il cambio di un disco, nel caso di rottura, è una operazione di un paio di minuti (più il tempo necessario al device per ripristinare il RAID). L’illuminazione è ridotta al minimo, così come l’interazione hardware: all’interno della confezione trova posto un cavo Ethernet e una serie di chiavi di sicurezza per il blocco dei bay di dischi, oltre ovviamente al cavo di alimentazione con alimentatore esterno.

Nel sito del produttore sono elencati tutti i dischi interni compatibili ma nello specifico sottolineiamo che sono inclusi praticamente tutti i più comuni modelli in commercio. È ovviamente possibile anche inserire dischi non meccanici ma unità Flash, che seppure proprie di un costo maggiore garantiscono una notevole velocità e una maggiore silenziosità.

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N2810 in ufficio

All’interno della scatola trova posto anche un CD/DVD con le prime utility per l’installazione: dato che qui non abbiamo più un lettore ottico da anni, abbiamo scaricato tutto dal sito del produttore, ben sufficiente. La prima installazione si fa con una piccola App per Mac che trova il NAS nella rete e ne permette una iniziale configurazione di rete. Al termine, il controllo totale passa al browser dal quale, grazie all’interfaccia data dal nuovo Thecus OS 7 possiamo configurare e installare davvero tutto. Nonostante qualche peccato veniale (come l’avvertenza di utilizzare Internet Explorer 11, prodotto inesistente) l’interfaccia si è dimostrata pronta, abbastanza chiara e prodiga di opzioni, inclusi gli update firmware, che possono essere svolti sia manualmente che in modo automatico.

Abbiamo apprezzato la doppia presa Ethernet, che offre una più elastica configurazione in ambienti misti: non sempre necessaria, questa doppia porta dimostra la cura verso l’ambiente professionale e rende di certo più facile la vita di un professionista che vuole una soluzione potente, versatile ma ad un costo interessante.

Le caratteristiche del prodotto dal punto di vista professionali sono moltissime, a partire dalle opzioni RAID sino alla gestione degli utenti e gruppi sino alla possibilità di installare App varie, tra cui spiccano per utilità quelle relative al controllo delle telecamere di sorveglianza.

L’interfaccia appare piuttosto scarna all’inizio ma c’è il modo di personalizzarla, seppure si tratta sempre di un prodotto Web che vive all’interno del browser. L’installazione dei dischi e la gestione RAID è avvenuta con successo e con una velocità maggiore rispetto alla concorrenza, segno che il lavoro fatto “sotto il cofano” è stato capillare.

E’ disponibile una funzione di monitoraggio dell’attività del NAS molto interessante, per chi vuole, ma nel normale utilizzo da ufficio, per il deposito dei dati, per la comunicazione e per qualche servizio accessorio tale funzione non è necessaria. Il processore Intel Celeron N3050 Dual-Core 1.6GHz (con funzione turbo sino a 2.16GHz) si dimostra a tratti sprecato per l’utilizzo da ufficio, il che è soltanto un bene e in pratica da segno delle propria prestanza solamente in ambito consumer.

In ambito Office la rumorosità è molto contenuta: noi l’abbiamo testato con dischi meccanici, l’utilizzo di unità SSD in ambito Office per questa tipologia non è consigliato, se non per attività molto verticali.

Media center o media server?

Nella parte posteriore del NAS trova posto una porta HDMI, in grado di trasportare un segnale sino a 4K. La presenza di questa porta pone inevitabilmente il device sotto una luce diversa: non solo un NAS per deposito dati, download manager e qualche altro servizio, ma anche un riproduttore multimediale, che può essere usato all’occorrenza in ufficio ma che ben si adatta di più in salotto accanto ad un TV 4K.

Qui però iniziano le perplessità: la mancanza di un telecomando all’interno della confezione obbliga l’utente alla configurazione di cui abbiamo parlato sopra, non un problema in un ambiente di produttività ma che lo è in salotto, dove non è neppure detto che esista un altro computer. In secondo luogo, seppure è possibile collegare tastiera e mouse al NAS per un controllo manuale in locale (abbiamo provato una tastiera Apple che ha risposto parzialmente) l’interfaccia iniziale è molto cruda e non in linea con quelle che sono le aspettative di un utente abitato agli automatismi di una Apple TV, Chromecast o altro (apparecchi molto diversi, certo, ma che alla fine svolgono lo stesso scopo e soprattutto si dividono la presa HDMI).

L’interfaccia di configurazione del media-center a nostro avviso ha ancora bisogno di molto lavoro: il concetto di “plug&play”, superfluo nell’uso da ufficio ma necessario in un prodotto home è qui assente e l’N2810 ha bisogno non solo di un bel po’ di tempo ma anche di conoscenze mediamente avanzate sui servizi e sulle interfacce che un utente alle prime armi potrebbe non avere. E’ chiaro che tutto potrà arrivare in un secondo tempo con un upgrade del software, in modo neppure tanto difficile, ma al momento l’idea di comperarlo, portarlo a casa e guardarci subito un film in 4K (o anche FullHD) sembra molto poco realistica, perlomeno in un tempi brevi.

Diverso è invece l’approccio che il NAS ha come gestore di servizi, grazie all’ App Store interno capace di garantire una rosa di prospettive. Il numero di App è alto, tra tutte non possiamo non citare Plex, in grado di erogare un server multimediale che poi può essere catturato da Mac, PC, iPhone, iPad, Android e tutte le smartTV connesse alla stessa rete per godersi i film, le foto e la musica archiviate sui dischi RAID. Ma anche Dropbox e Google Drive (per il cloud), Perl e Python per chi sviluppa, ma noi abbiamo apprezzato anche la presenza di Trasmission, che permette il download dei file torrent e mostra una ottima interfaccia via web, gestibile anche da smartphone. e anche dei servizi FTP. Altri servizi come Time Machine per il backup di rete e iTunes server sono già installati, come come UPnP per la condivisione di documenti in streaming.

La rumorosità del device è percepibile in salotto (la cui soglia è molto più bassa che in ufficio) ma non eccessiva, considerato che l’apparecchio funziona in rete può essere messo ovunque (parte del rumore viene comunque dai dischi meccanici e dovrebbe sparire utilizzando unità SSD). Interessanti le funzioni di accensione e spegnimento automatico incluse.

Doppia vita?

L’N2810 si è dimostrato sotto diversi aspetti un buon NAS, il cui costo è concorrenziale rispetto a molti altri modelli e la cui valutazione non può prescindere dall’utilizzo che se ne vuole fare: se utilizzato in un piccolo ufficio come deposito di documenti e la condivisione dei files riteniamo che la spesa sia assolutamente giustificata, anche alla luce di diversi servizi aggiuntivi più che benvenuti e una interfaccia di configurazione alla portata anche dell’utente non esperto. L’hardware è solido e ben progettato, la gestione del RAID e dei dischi appare versatile e adatta a qualsiasi realtà, le tre prese USB 3.0 e la doppia presa Ethernet garantiscono un range di possibilità che aumentano di certo la vita del prodotto.

In ambito consumer il prodotto mostra diverse lacune dal punto di vista dell’interfaccia, considerato l’utilizzo medio come Media-center, lacune che possono essere aggirate con l’installazione di servizi terzi a patto di una conoscenza e un lavoro superiore alla media dei prodotti pari potenzialità: di contro, l’utiulizzo come server di App come Plex, Transmission e altre ne fanno un ottimo prodotto che può per diversi punti di vista sostituire un Mac in casa, a patto di avere un tablet o una smart-TV da cui godere i frutti.

N2810 è venduto in Itala da DCS Open Solution: al momento in cui scriviamo non è ancora disponibile su Amazon.it ma siamo sicuri che non tarderà ad arrivare.

Per chi volesse approfondire l’argomento NAS raccomandiamo “Il Mac secondo me”, il libro elettronico disponibile per iBooks Store oppure Amazon Kindle Store scritto da Matteo Discardi, autore di questa recensione.

 

Pro:

  • robusto
  • versatile
  • ottimo rapporto qualità/prezzo

Contro:

  • l’utilizzo come media-center necessita di una profonda revisione del software

Prezzo: 299,00 Euro

 

[usrlist Design:4 Facilità-d’uso:3.5 Prestazioni:4 Qualità/Prezzo:4.5]

 

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