John Poole, sviluppatore di Primate Labs – la software house nota per Geekbench, un benchmark multipiattaforma che permette di valutare le prestazioni di CPU e GPU – ha pubblicato un post sul blog aziendale facendo seguito alle preoccupazioni di alcuni utenti in merito al sistema di raffreddamento dei nuovi MacBook Pro 2018, in particolare quelli con Intel Core i9; un utente su YouTube ha evidenziato un presunto problema di Thermal Throttling, la “limitazione termica” che è attivata dalla CPU quando si raggiungono temperature critiche, riducendo automaticamente le frequenze di clock al fine di risolvere l’eccessivo surriscaldamento.
Poole ha scritto una veloce procedura di stress test per valutare la gestione di carichi estremi da parte del processore e verificare il funzionamento stabile. Lo stress test richiede dai 30 ai 60 minuti per essere portato a termine e simula il carico di lavoro di uno sviluppatore che compila Geekbench 4 da zero, dieci volte di seguito. Ogni iterazione è stata cronometrata separatamente per verificare se le performance cambiano nel tempo.
I test sono stati eseguiti su vari Mac negli uffici di Primate Labs, incluso un MacBook Pro 2018 con processore Intel Core i7 6‑core a 2,2GHz. Lo sviluppatore non ha avuto modo di testare la variante con Intel Core i9 6‑core a 2,9GHz ma spiega che il meccanismo di thermal throttling nei task multi-core dovrebbe essere simile.
I risultati sono interessanti. Come prevedibile il Mac Pro con processore Xeon E5 12-core si è rivelato il più veloce; ad ogni modo il MacBook Pro 6-core è arrivato secondo, con risultati non molti lontani dalla macchina desktop e impiegando il 25% di tempo in più per compilare Geekbench. Il MacBook Pro di precedente generazione, con 4 core, è molto più lento del MacBook Pro 6-core e ha richiesto il 46% di tempo in più per compilare Geekbench.
Di seguito i risultati, comprensivi di mediana, scarto quadratico medio e coefficiente di variazione.
I Mac desktop mostrano una variazione da serie molto bassa, con un coefficiente di variazione (CoV) inferiore allo 0.5% per i Mac Pro e l’iMac. Sui laptop Mac si registra una differenza maggiore ma comunque ragionevole con variazioni da serie a serie del 2.6% e 3.9%. La bassa variazione evidenzia l’assenza di problemi di throttling in tutti i Mac testati.
Di seguito i test con Geekbench 4 su vari Mac nei test multi-core (sfruttando tutti i core di calcolo disponibili). Più elevato è il punteggio, inferiori saranno i tempi di compilazione.
Di seguito la foto di Intel Power Gadget (strumento di Intel per monitorare frequenze, consumi e temperature dei processori) con lo stress test in esecuzione sul MacBook Pro metà 2018.
Anche in condizioni di carico sostenuto il processore i7 funziona a 3.0-3.1 GHz, ben oltre la frequenza base di 2.6 GHz. Perché non si verifica il problema lamentato da alcuni utenti? Forse, scrive ancora Poole, dipende dal fatto che Adobe Premiere sfrutta sia la CPU, sia la GPU, generando calore in modo rilevate e obbligando il processore ad attivare in modo più aggressivo il throttling.
Il calo delle prestazioni osservato con Premiere potrebbe anche avere a che fare con la combinazione GPU AMD e nuovi processori Intel o solo con la nuova GPU dedicata AMD Radeon Pro. Poole spiega che se la macchina non viene usata per compiti che richiedono l’uso intensivo di CPU e GPU, il MacBook Pro offre sicuramente un aumento considerevole delle performance; per gli altri casi il consiglio è di attendere per capire dov’è l’origine del problema e in che modo risponderà Apple.
Conferme di un potenziale problema di thermal throttling sul MacBook Pro da 15″ con CPU Core i9 quando si usano applicazioni che sfruttano in modo intensivo CPU e GPU sono arrivate anche da 9to5Mac in una serie di test con Final Cut Pro X.
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