Il processore A9 prodotto da TSMC e usato da iPhone 6s è leggermente superiore a quello prodotto da Samsung in fatto di consumi, anche se pochi potrebbero beneficiarne e ancora meno accorgersene. Sono queste le conclusioni cui giunge Ars Technica dopo avere svolto alcuni test a margine di una vicenda che ha suscitato un largo dibattito, fino a imporre ad Apple una presa di posizione ufficiale con la quale ha sostenuto che le differenze tra i processori non ci sono, o meglio sono così irrisorie da doverle considerare entro i margini di tolleranza che si devono fisiologicamente mettere in conto tra due prodotti assolutamente identici.
Il sito americano, che ha a disposizione due differenti iPhone, uno con processore Samsung e uno TSMC, ha messo alla prova l’affermazione di Apple, riscontrando che, sostanzialmente, non è sbagliata anche se delle differenze esistono tra i due chip.
Per le prove sono stati sfruttati due modelli venduti da AT&T, rimuovendo in entrambi i casi la SIM e impostando la luminosità allo stesso identico livello. Nella maggior parte dei casi, come nella navigazione Wi-Fi, nei test WebGL e GFXBench, sono state evidenziate performance favorevoli al modello con chip di TSMC, ma le variazioni tra i due sono molto modeste, nell’ordine appunto di qualche punto percentuale. Maggiori differenze si evidenziano nei test con Geekbench 3; qui i consumi del processore Samsung sono più alti di quelli del processore prodotto da TSMC di quasi il 30%, ma, come evidenziato già in altri casi, questo tipo di prova non riflette l’uso in termini di uso quotidiano (in condizioni reali) del telefono. Il test di fatto manda a pieno carico il processore e lo mantiene costantemente al massimo dei giri, una situazione che non si verifica praticamente mai in condizioni normali.
Le conclusioni di Ars Techica sono, dopo questi primi test, sostanzialmente in linea con quelle di Apple. Cupertino sostiene, pur senza ammettere che ci son due produttori differenti per i chip A9 e senza menzionare neppure esplicitamente il problema processore, che tutti gli iPhone sono uguali nell’uso quotidiano e che test svolti in laboratorio non sono in grado di riprodurre questo “uso quotidiano”. Arts Technica aggiunge che, del resto, anche se qualche differenza emerge tra i due processori, solo Apple ha a disposizione un quantitativo sufficiente di dati per giungere a conclusioni che siano qualche cosa di più che una tesi; un testa a testa tra due telefoni potrebbe infatti essere influenzato anche da molti altri fattori, mentre Apple è in grado di misurare con una quantità di dati sufficiente per compilare una vera statistica, la resa dei chip. Allo stato attuale, in ogni caso, questo il succo, anche ammesso che ci siano differenze di consumo statisticamente confermate, ben difficilmente l’utente comune potrebbe patire da esse qualche conseguenza.