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Tesla svela il Cybercab e la rivoluzione del robotaxi è alle porte

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Nuove promesse di Elon Musk, che ieri sera (ora del Pacifico, le 4 del mattino in Italia) come avevamo anticipato ha presentato ben due nuovi veicoli a guida totalmente autonoma: un Cybercab (con venti prototipi funzionanti, provati dal pubblico di “We, Robot”) e un prototipo Robovan per venti persone. In più, una decina di Optimus, i robot umanoidi di Tesla, attivi, che ballavano e chiacchieravano con gli ospiti dell’evento.

Le promesse di Elon Musk però raramente si materializzano in orario: questa volta ha promesso che i Cybercab entreranno in funzione “entro la fine del 2026, prima del 2027”. Ma anche nel 2019 Musk aveva anche promesso grandi cose: che nel 2020 avremmo avuto un milione di Tesla dotate di un sistema di guida autonoma completo, affidabile e che “dal nostro punto di vista, se vai avanti di un anno, forse un anno e tre mesi, ma l’anno prossimo di sicuro, avremo oltre un milione di robotaxi sulla strada. La flotta nascerà con un semplice aggiornamento wireless. Basta questo, un aggiornamento, per trasformare le Tesla in robotaxi”. Non è andata così, ovviamente. Come andrà questa volta?

La presentazione

Elon Musk ha fatto una delle sue entrate appariscenti all’evento “We, Robot” che si è tenuto in un finto quartiere di città, in realtà un set: il Discovery Studio della Warner Bros, a Hollywood. Per salire sul palco Musk è arrivato con un robotaxi, Cybercab, dal design filante simile a quello del Cybertruck, con l’apertura delle porte ad ala di gabbiano (come la Tesla Model X), e ha fatto una breve dimostrazione intorno alle strade “finte” dello studio di Hollywood.

L’auto a guida autonoma ha caratteristiche uniche rispetto ai modelli in produzione oggi: è elettrica con ricarica a induzione, non ha pedaliera e volante, costerà relativamente poco (meno di 30 mila dollari, ha detto Musk), ha la ricarica induttiva (cioè a “contatto”, si presume su appositi box o spazi dedicati, perché non ha la presa tradizionale) permetterà di abbattere il costo dei trasporti come taxi a meno di 15 centesimi di dollaro al chilometro.

Musk ha detto che si aspetta che Tesla inizi a fare “guida non supervisionata completamente autonoma in Texas e California l’anno prossimo” con la Model 3 e la Model Y. Ha ammesso di essere stato un po’ troppo ottimista sulle tempistiche in passato, ma ha detto che si aspetta che il Cybercab sia in produzione entro il 2026 o comunque “prima del 2027”.

Il Robovan e la banda degli Optimus

Quella del Cybercab non è stata l’unica novità. A sorpresa è arrivato una specie di veicolo di gruppo con un design simile ai treni futuristi degli anni Trenta e Quaranta, un minibus autonomo che Tesla ha chiamato Robovan, capace di trasportare una ventina di persone, che arriverà “dopo il Cybercab” in un momento non meglio identificato. Si è visto un prototipo funzionante, che ha scaricato un po’ di gente, ma non se ne sa molto di più.

All’evento, insieme a stampa e vip invitati da Musk a Los Angeles, hanno partecipato anche una decina di robot umanoidi Optimus. Erano stati già visti ma mai in così grande numero e soprattutto mescolati al pubblico di un evento, anche nessuno sa se erano realmente “autonomi” o supervisionati o comandati da distanza). In ogni caso, gli Optimus hanno fatto di tutto per mescolarsi ai presenti: ballavano, parlavano con gli ospiti e preparavano drink.

I robot verranno presentati sul mercato “più avanti” e secondo Musk costeranno circa 20-30 mila dollari e potranno aiutare le persone a casa o sul lavoro, sostituendo alcune attività umane o integrandone altre. Il principale vantaggio della forma umanoide sta nel fatto che potranno affiancare o sostituire gli esseri umani in attività comuni senza che debbano essere riprogettate le interfacce o gli ambienti.

Avanti a tutta autonomia

Tesla era pronta a svelare il suo Robotaxi, ribattezzato Cybercab, già lo scorso agosto, ma poi ha preferito saltare l’appuntamento. Infatti, l’evento è stato posticipato su richiesta dei vertici aziendali per apportare “un’importante modifica al design frontale”, tanto per restare nell’idea dei ritardi continui dell’azienda di Elon Musk. La presentazione del Cybercab si inserisce nella strategia di Tesla di puntare “a tutta forza sull’autonomia” quest’anno, dopo aver accantonato la priorità di produrre un’auto elettrica da 25 mila dollari e aver licenziato il 10% del personale, inclusa gran parte del team dedicato alla gestione della ricarica.

La visione di Elon Musk di un futuro dominato dalla guida autonoma non è certo una novità. È proprio questa prospettiva che ha spinto gli investitori a valutare Tesla non come un semplice costruttore automobilistico, ma come una vera e propria azienda tecnologica e a darle un valore di Borsa enorme: 769 miliardi di dollari. Ford capitalizza 42 miliardi e General Motors 53.

Il grande piano di Elon Musk

Il prototipo del Cybercab rappresenta solo metà del progetto che Musk ha iniziato a spingere dal 2019. L’idea è che Tesla gestisca una propria flotta di robotaxi dedicati attraverso un’app di ride-hailing proprietaria, anticipata durante la call con gli investitori del primo trimestre. L’altra metà della strategia, come ha spiegato Musk, si ispira a modelli come Uber o Airbnb: i proprietari di Tesla potranno mettere a disposizione i loro veicoli adeguatamente equipaggiati sull’app di ride-hailing dell’azienda per guadagnare quando non li utilizzano. Tesla tratterrà tra il 25% e il 30% dei ricavi, una percentuale simile a quella applicata da Apple sull’App Store.

Musk ha anche dichiarato che Tesla prevede corse in robotaxi a costi inferiori ai trasporti pubblici, senza però specificare quando questo obiettivo sarà raggiunto. “Entro la metà del prossimo anno, avremo oltre un milione di auto Tesla su strada con hardware per la guida completamente autonoma, con funzionalità complete e un livello di affidabilità tale da non richiedere attenzione da parte del conducente, che potrebbe persino dormire”, aveva detto Musk durante l’Autonomy Day di Tesla nel 2019, promettendo che entro cinque trimestri al massimo sarebbe stato tutto pronto.

La strada verso la realizzazione del sogno di Musk sembra ancora lunga, ma il Cybercab potrebbe rappresentare un passo significativo in questa direzione. Resta da vedere se Tesla riuscirà a mantenere le promesse e a rivoluzionare il settore dei trasporti come annunciato da anni. Di sicuro questo nuovo strappo in avanti segue la migliore tradizione degli innovatori della Silicon Valley, che preferiscono cannibalizzare i loro stessi prodotti ma continuare a innovare. La domanda però rimane: Tesla ha ancora intenzione di essere un grande produttore di veicoli elettrici tradizionali (le varie Model 3 e Y) oppure sta per mettere la parola fine a quel capitolo per produrre auto senza comandi per gli “umani”?

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