Si comincia a intravedere la fine nel tunnel del camion elettrico Tesla Semi: l’azienda ha infatti appena dato il via alle prenotazioni, consentendo così a chiunque lo desideri di prenotarne uno ancor prima dell’avvio della produzione. Quest’ultima infatti per il momento rimane fissata al 2023, anno in cui le prime unità usciranno finalmente dalle fabbriche per raggiungere i loro acquirenti.
Si tratta di un bel passo avanti, dato che ci sono ben cinque anni di ritardo da quando si annunciò per la prima volta il lancio di questo bisonte elettrico della strada (era aprile 2017 e l’azienda diceva di esser pronta alla commercializzazione per il mese di settembre dello stesso anno). Così, chi è già sicuro di volerne uno, può prenotarlo depositando 20.000 dollari – di cui almeno 15.000 tramite bonifico bancario – e se non ci saranno altre sorprese avrà le chiavi in mano entro l’anno prossimo.
Inizialmente gli ordini erano infatti limitati all’ingrosso per giganti del calibro di PepsiCo e Walmart, che intendono automatizzare la propria catena di trasporti interurbani tagliando i costi di carburante e riducendo l’impatto ambientale.
Si avvicina quindi l’approdo di Semi, presentato nel periodo pre-pandemia insieme alla Roadster di seconda generazione come un camion progettato per migliorare l’infrastruttura dei trasporti: con un’autonomia di 800 chilometri e una batteria capace di ricaricarsi rapidamente tramite le “Megacharger”, è in grado di raggiungere i 100 chilometri orari con partenza da fermo e a carico pieno (parliamo di oltre 36 tonnellate) in 20 secondi.
Il prezzo di partenza al momento rimane invariato a 150.000 dollari per la versione con autonomia di 480 chilometri (quello da 800 chilometri ne costerà 180.000), mentre il resto come è noto è stato cambiato – e talvolta migliorato, come nel caso dell’aggiunta della modalità Mad Max, che abbiamo già descritto diffusamente in separata sede – lungo il percorso.
Tra carenza di chip e una capacità di produzione inizialmente limitata per le celle delle batterie 4680, le prenotazioni di Tesla Semi (video) come abbiamo visto sono slittate di quasi cinque anni, ma per il momento non pare stia soffrendo troppo il ritardo.
La rivale Nikola soltanto di recente ha aumentato la produzione del suo semi-rimorchio elettrico, mentre altri marchi noti nel settore come Freightliner coi loro veicoli elettrici non stanno riscuotendo il successo sperato. Il mercato in cui si appresta a mettere le ruote Tesla Semi è ancora relativamente giovane e c’è ancora ampio margine per cercare di prevalere su tutti gli altri.
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