Se domani Tesla dovesse smettere di produrre veicoli elettrici, diceva un po’ di tempo fa un analista, avrebbe ancora due enormi vantaggi competitivi: le fabbriche di batterie e la rete capillare di distributori elettrici super-potenti, i Supercharger.
Adesso, l’azienda guidata da Elon Musk, forse anche per evitare l’ondata di indagini antimonopolistiche in arrivo negli USA, ha deciso di aprire entro la fine dell’anno i suoi Supercharger anche alle auto elettriche di terzi dotate di apposito adattatore. Non è ancora previsto quando la sperimentazione in Europa verrà estesa a tutti i Supercharger del Vecchio continente.
Come funziona il piano
L’azienda di Elon Musk finora ha permesso ai veicoli elettrici non-Tesla di utilizzare le sue postazioni Supercharger in alcune città europee nell’ambito di un programma pilota limitato, ma non ha detto nulla su quando le stazioni di ricarica restanti nel Vecchio continente o negli Stati Uniti saranno disponibili per i proprietari di veicoli elettrici non-Tesla.
Una “scheda informativa” pubblicata dalla Casa Bianca il 28 giugno (che di fatto, oltre ad annunciare a breve 700 milioni di dollari di incentivi per l’elettrico negli USA ha fatto da spoiler alla notizia) e notata da InsideEVs indica che i proprietari di veicoli elettrici negli USA potrebbero essere in grado di utilizzare i Supercharger già dalla fine di quest’anno.
«Più avanti nel corso dell’anno – scrive l’Amministrazione Biden – Tesla inizierà la produzione di nuove apparecchiature Supercharger che consentiranno ai conducenti di veicoli elettrici non-Tesla in Nord America di utilizzare i Supercharger Tesla”.
Atmosfere elettriche
Non è chiaro se la Casa Bianca abbia fatto apposta a bruciare l’annuncio di Tesla su questo progetto. Musk si è dimostrato estremamente ostile nei confronti del Presidente Joe Biden, il quale ha fatto di tutto per evitare di menzionare Tesla, pur promuovendo i piani di elettrificazione dell’industria automobilistica.
Lo scontro fra i due uomini (o per meglio dire, tra Musk e lo staff di Biden) è indicazione anche del fatto che l’Amministrazione Biden sta puntando su altri cavalli e altri interessi economici dietro al rapidissimo sviluppo dell’elettrico, che a questo punto può solo mettere in difficoltà Tesla e far accelerare i suoi concorrenti.
La rete Supercharger di Tesla è spesso considerata il miglior esempio possibile di rete di ricarica per veicoli elettrici: veloce, affidabile e abbondante. Ma per anni la rete Tesla è stata un’esclusiva dei proprietari di Tesla, il che significa che chi guidava un veicolo plug-in Volkswagen, Ford o Chevy non ha mai potuto utilizzarla. Finora.
La carica in Europa (ma non in Italia)
Elon Musk da anni dice di voler aprire i suoi Supercharger ai veicoli elettrici di altre aziende. L’anno scorso Tesla ha iniziato a farlo in Europa, come detto, praticamente ovunque tranne che in Italia: ha iniziato dalla Norvegia per poi espandersi in Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.
Se la versione statunitense del programma pilota funzionerà come quella europea, i non possessori di veicoli elettrici Tesla dovranno scaricare la versione più recente dell’applicazione per smartphone di Tesla per poter accedere alle stazioni. Verrà richiesto di selezionare “Charge Your Non-Tesla” per trovare il sito Supercharger più vicino. I proprietari di Tesla possono comunque utilizzare le stazioni come di consueto. L’azienda ha dichiarato che monitorerà attentamente ogni sito per verificare la presenza di congestioni e altri problemi.
L’importanza degli standard
C’è una grande differenza negli USA rispetto all’Europa, però: Tesla in Nord America utilizza un connettore proprietario, quindi i veicoli non Tesla avranno bisogno di un adattatore per accedere ai Supercharger dell’azienda, di cui esistono oltre 6.798 prese (o stalli) negli Stati Uniti, secondo il Dipartimento dell’Energia. L’azienda dichiara di avere 35mila prese Supercharger in tutto il mondo.
Negli Stati Uniti ci sono circa 41mila stazioni di ricarica pubbliche, compresi i Supercharger, con oltre 100mila prese e stalli. L’amministrazione Biden ha dichiarato di voler spendere 5 miliardi di dollari per far crescere questo numero fino a mezzo milione di stazioni di ricarica entro il 2030. Secondo i nuovi standard definiti dalla Casa Bianca, i fondi federali saranno disponibili solo per l’installazione di porte di ricarica che possano essere utilizzate dal più ampio numero di proprietari di veicoli.
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