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Tesla, prima accusa per incidente mortale con pilota automatico

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Un’auto di Tesla si è scontrata con una Honda Civic e sono morte due persone: gli incidenti fatali in strada non sono certo una novità, ma quando a guidare l’auto non c’è nessuno, allora le cose si complicano: nel caso di Tesla c’è la prima accusa penale nei confronti del proprietario della Model S in questione, e l’esito è ancora incerto.

Il fatto risale al 29 dicembre del 2019, quando il veicolo stava viaggiando lungo una strada di Gardena, un sobborgo di Los Angeles. Alla guida dell’auto incriminata c’era Kevin George Aziz Riad, 27 anni: secondo il procuratore distrettuale della contea di LA l’uomo stava uscendo da un’autostrada e, passando col semaforo rosso, ha sbattuto contro una Honda Civic, uccidendo due persone.

Riad, che di mestiere fa l’autista di limousine, è il primo al mondo a dover affrontare l’ accusa di reato per un incidente mortale causato dal pilota automatico della sua Tesla: attualmente è libero su cauzione, ma il caso per il momento non pare volgere a suo favore. Tesla infatti ha più volte fatto notare anche pubblicamente che i conducenti sono avvertiti del fatto che devono tenere sempre gli occhi sulla strada e le mani sul volante – anche se manca un sistema di vigilanza sul conducente, che ad esempio non include gli infrarossi per scansionare la posizione degli occhi – in quanto devono ancora garantire che vengano seguiti tutti i protocolli di sicurezza.

tesla accusa

Allo stato attuale il pilota automatico è considerato dalla Society of Automotive Engineers un sistema «parzialmente automatizzato» di livello 2, il che significa che l’intervento umano è ancora obbligatorio nonché necessario. In passato ci sono stati altri incidenti, alcuni fatali per i conducenti, causati da un uso improprio delle auto a guida autonoma di Tesla, e diverse delle famiglie coinvolte hanno citato in giudizio Tesla per omicidio colposo.

Inoltre più di una volta i conducenti delle auto di Tesla sono stati sorpresi a usare impropriamente il pilota automatico: alcuni sono stati trovati mentre dormivano sul sedile del passeggero o su quello posteriore mentre l’auto sfrecciava lungo autostrade affollate. Un uomo in Canada è stato accusato di guida spericolata dopo essere stato fermato mentre il veicolo viaggiava a 150 chilometri orari: lui nel frattempo stava dormendo.

Il sistema di guida automatica, che può controllare le funzioni di sterzo e frenata, nonché eseguire cambi di corsia su determinate autostrade, per altro è stato oggetto di maggiori controlli da parte delle autorità di regolamentazione federali. Soltanto l’anno scorso la National Highway Traffic Safety Administration ha aperto un’indagine su oltre una dozzina di incidenti che hanno coinvolto veicoli Tesla che utilizzavano il pilota automatico che si sono schiantati contro veicoli fermi.

tesla

Per l’ accusa penale in questione, il documento non menziona il pilota automatico di Tesla ma la NHTSA, che a suo tempo aveva inviato sul posto una squadra per indagare sull’incidente, ha confermato che al momento dell’impatto il sistema di guida autonoma era attivo.

L’agenzia prevede di pubblicare al più presto i risultati dell’indagine, nel frattempo «NHTSA ricorda al pubblico che nessun veicolo a motore ad oggi in commergio può guidare da solo. Indipendentemente dal fatto che sia attivo o meno un sistema di guida automatizzato L2, ogni veicolo richiede che il conducente abbia sempre il controllo della situazione e tutte le leggi statali ritengono il conducente umano il diretto responsabile del funzionamento dell’autovettura».

Insomma, la guida autonoma è certo una comodità ma il sistema è ancora acerbo e servono anni per ridurre drasticamente i numeri relativi agli incidenti stradali, che sono enormi: secondo un rapporto dell’OMS, gli incidenti stradali sono infatti la seconda causa di morte in tutto il mondo nei giovani fino a 29 anni e la terza nella fascia di età 30-44 anni: ogni anno muoiono sulle strade 1,2 milioni di persone, mentre 50 milioni restano feriti o disabili.

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