Gli investitori stanno continuando ad acquistare azioni Tesla nonostante la crisi attualmente in corso tra Stati Uniti e Cina. In base ai dati raccolti da Bloomberg, per sei giorni consecutivi il titolo è salito ed è probabile che il frazionamento delle azioni Tesla le renderà ancora più preziose.
Nello specifico sono salite a 928,65 dollari, con una crescita del 45% rispetto al 24 maggio, quando ha chiuso a 628,16 dollari. L’analista Gene Munster di Loup Venture è comunque preoccupato di quanto starebbe accadendo: se le due superpotenze continueranno ad allontanarsi – dice – il marchio Tesla sarà danneggiato in Cina e ciò avrà un impatto sulle vendite. Ma in questo caso la situazione risulterebbe critica anche per Apple, così come per moltissime altre società, non solo nell’elettronica.
Circa il 25% della produzione di Tesla proviene infatti dalla Cina e il governo cinese, tra lockdown e risparmio energetico, ha diversi modi per rendere le cose ancora più difficili. Ma nonostante questo come dicevamo gli investitori stanno dimostrando fiducia nell’azienda: Vanda Research ha infatti scoperto che l’acquisto delle azioni Tesla sta “salendo alle stelle”, come non accadeva dall’estate del 2020.
Questa non è la prima volta che gli Stati Uniti e la Cina hanno un battibecco. Durante l’amministrazione Trump iniziò una guerra commerciale che fece dubitare molti sul fatto che Tesla sarebbe stata in grado di aprire una fabbrica a Shanghai. Ebbene, non solo Tesla ci riuscì, ma divenne la prima azienda straniera a possedere completamente uno stabilimento di produzione in Cina, tanto che il governo cambiò completamente le sue politiche per consentirle di produrre i veicoli elettrici di Elon Musk in quella regione.
Con ciò, sebbene alcuni analisti possano preoccuparsi di come l’attuale clima geopolitico possa influenzare Tesla, l’azienda sembra abbastanza brava da saper navigare anche nelle acque più difficili, e forse è proprio per questo che gli investitori sono cosi audaci: hanno fiducia in Tesla.
A giugno Tesla ha richiesto l’autorizzazione per uno split azionario per rendere più accessibile l’acquisto delle sue azioni. Ricordiamo che nel primo trimestre di quest’anno ha quasi raddoppiato il suo fatturato.
