A causa dei conflitti in corso nel Mar Rosso entra in crisi la principale tratta commerciale via mare tra Asia, Cina ed Europa: le tempistiche delle consegne si allungano e i costi aumentano in modo esorbitante, così Tesla è costretta a uno stop temporaneo della produzione di auto nella mega fabbrica Gigafactory nelle vicinanze di Berlino in Germania.
Ripetuti attacchi dei ribelli Houthi contro navi e cargo nel Mar Rosso hanno spinto i giganti dei trasporti mondiali ad evitare il Canale Di Suez, la via più rapida ed economica per i trasporti tra Cina ed Europa.
Navi e container puntano rotta intorno al Capo di Nuova Speranza per circumnavigare l’Africa e raggiungere i poti in Europa. Secondo quanto riporta Reuters questo si traduce in circa 10 giorni in più di navigazione, oltre al costo di un milione di dollari in più per il carburante.
Oltre che sui beni di consumo prodotti direttamente in Cina, numerose società in Europa rischiano pesanti conseguenze per parti e componenti costruiti per lo più in Cina. Tesla è stata la prima società ad annunciare lo stop di produzione delle auto nella Gigafactory in Germania dal 29 gennaio all’11 febbraio proprio a causa dei conflitti nel Mar Rosso.
Nelle scorse ore le forze armate di USA e Regno Unito hanno effettuato attacchi nelle basi dei ribelli Houti in Yemen. Gli assalti alle navi sembrano sostenuti dall’Iran, in solidarietà con il gruppo islamico palestinese Hamas, impegnato nella guerra contro Israele a Gaza.
Con la crisi del Mar Rosso in corso si prevedono ripercussioni non solo per Tesla ma anche per diversi altri comparti e società, non solo in Europa. Avvisi di ritardi nelle consegne sono già stati diramati anche da IKEA e da Geely, secondo costruttore automobilistico cinese per vendite.
Tesla mostra i principali punti di forza di Cybertruck in uno spot video d’effetto lungo meno di un minuto. Tutte le notizie di macitynet che riguardano auto, veicoli elettrici, mobilità smart ed eco sostenibile sono disponibili nella sezione ViaggiareSmart.