I futuri smartphone e i tablet potranno essere ricaricati più velocemente con la nuova porta micro-USB 3.0, uno standard sul quale è al lavoro l’USB Implementers Forum, l’organizzazione che regola lo standard USB. Molti smartphone e tablet odierni possono essere ricaricati collegando con un cavo una porta micro-USB a una docking station, a un computer o a una presa a muro predisposta. Il cavo micro-USB 3.0 permetterà di alimentare anche periferiche che richiedono un maggiore assorbimento di corrente e consentirà di ricaricare i dispositivi più velocemente. A luglio di quest’anno è stato annunciato che la ricarica di molti prodotti potrà essere eseguita mediante il solo cavo USB 3.0; le specifiche prevedono un incremento dei valori di corrente e tensione per raggiungere una potenza massima di 100 Watt (attualmente è massimo 7,5 Watt).
Oltre a consentire di ricaricare rapidamente i dispositivi, l’USB 3.0 permetterà di trasferire i dati più velocemente: le specifiche supportano un transfer rate di 5Gbps (bits per second), dieci volte in più rispetto a quanto previsto dalle specifiche USB 2.0. Il connettore prevede, inoltre, specifiche audio e video da utilizzare con specifici nuovi dock e che potrebbero servire per comunicazioni con altre periferiche, inclusi display, dispositivi d’intrattenimento e storage.
L’USB 3.0 è retro-compatibile con l’USB 2.0 ed è una tecnologia in competizione con la Thunderbolt di Apple e Intel (quest’ultima ha più volte dichiarato di voler spingere i produttori a usare Thunderbolt sugli smartphone). Thunderbolt è più veloce di USB 3.0, con un transfer rate di 10 Gbps (bits per second). Tutte e due sono ad ogni modo già utilizzate e implementate in portatili e macchine desktop; più problematica la loro adozione in smartphone e tablet.
[A cura di Mauro Notarianni]