Si è ormai diffusa le vicenda riportata da BuzzFeed sui supposti legami del presidente eletto Donald Trump con la Russia, notizia che ha scosso la politica internazionale; l’evento però ha portato alla luce alcuni dettagli che metterebbero in dubbio la tanto decantata sicurezza e riservatezza di Telegram.
In un passaggio del rapporto si legge infatti:
“Un operatore informatico della FSB [servizi segreti russi] ha contrassegnato il sistema commerciale cifrato di ‘Telegram’ come fonte di notevole preoccupazione e di conseguenza sarebbe stato preso pesantemente di mira dal FSB, anche perché usato spesso da attivisti politici interni russi ed oppositori. Secondo quanto riportato la FSB avrebbe con successo violato il software di comunicazione e, pertanto, non sarebbe più sicuro da usare.”
Il rapporto solleva quindi una preoccupazione allarmante per gli utenti di Telegram (o almeno per coloro che lo usano principalmente per la sua decantata sicurezza): secondo l’indiscrezione il governo Russo avrebbe scardinato il sistema di protezione di Telegram e l’avrebbe fatto per ragioni di spionaggio politico. Il che significherebbe che anche altri governi o forze di polizia oppure semplici hacker potrebbero fare lo stess.
Telegram ha risposto sostenendo che il rapporto è falso e, nel caso in cui fosse verosimile, si riferirebbe ad una storia riguardo all’intercettazione di un SMS di autenticazione avvenuto nell’aprile 2016, quando la FSB riuscì ad intercettare uno degli SMS utilizzati da Telegram per autenticare i suoi utenti, quindi nulla a che fare con una violazione totale del sistema.