Telegram sta mobilitando una nuova squadra di moderatori per rimuovere tutti i contenuti ritenuti terroristici dall’Indonesia, pena il ban all’interno del paese.
Il ministero delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione indonesiano ha già provveduto a bloccare l’accesso alla versione web della piattaforma di chat, per via delle preoccupazioni che possa essere utilizzata per diffondere propaganda radicale e messaggi che incitano o favoriscono il terrorismo. E’ quanto si apprende da Reuters, che rivela la presenza di numerosi messaggi pieni di odio, con guide per fabbricare bombe e tutorial per eseguire attacchi, oltre a materiale multimediale con riferimenti contrari alle norme vigenti nel paese.
E’ per questo motivo, allora, che il co-fondatore del servizio, Pavel Durov, ha dichiarato nelle scorse ore di aver già avviato le procedure per mettere in piedi un team di moderatori, con profonda conoscenza della cultura e della lingua indonesiana, così da poter elaborare rapidamente un piano per eliminare dalla piattaforma qualsiasi contenuto avente scopo terroristico.
Già nei mesi scorsi il servizio è stato accusato da molteplici governi di essere strumento per veicolare materiale terroristico; per questo la società ha deciso il mese scorso di fornire alcune informazioni alle autorità che hanno minacciato di bloccare l’accesso al servizio. Nonostante le pressioni, però, i fondatori di Telegram hanno rifiutato di dare accesso ai messaggi da parte delle stesse autorità, sostenendo che la sicurezza e la privacy sono i principi centrali che alimentano il servizio.
Parlando al Wall Street Journal la scorsa Domenica, lo stesso Durov ha dichiarato che Telegram è “fortemente crittografato e orientato alla privacy”, precisando altresì che Telegram non è “amico dei terroristi”, e che già adesso, ogni mese, vengono bloccati migliaia di canali pubblici dell’ISIS.