Da inizio mese il Ministero della Salute italiano è presente e attivo su Telegram con un canale attraverso il quale diffonde quotidianamente notizie e aggiornamenti correlati alla pandemia di coronavirus. Ma non è il solo ente ufficiale a tenere aggiornata la popolazione e, con l’aumentare di notizie e fonti, il rischio di diffusione di bufale è parallelamente aumentato.
Per questo motivo l’azienda ha pubblicato un post sul blog dove spiega agli enti come ottenere la certificazione per rendere il proprio canale informativo “verificato” e allo stesso tempo illustra agli utenti le modalità con cui possono sfruttare la piattaforma per tenersi aggiornati unicamente con notizie ufficiali e quindi certe, affidabili e verificate.
Il processo di verifica – spiegano – è stato recentemente semplificato proprio per consentire ai ministeri della salute ma anche a tutte le altre organizzazioni governative che lo desiderano di ottenere la certificazione ufficiale dei propri canali di comunicazione.
In sostanza non devono far altro che interrogare il @VerifyBot per ottenere il badge di verifica appunto per canali, ma anche gruppi e bot.
Gli utenti invece è stato creato @Corona, un canale speciale dove sono elencati i vari canali ufficiali suddivisi per paese: al momento, oltre al canale ufficiale del Ministero della Salute italiano, figurano anche quelli di Germania, India, Israele, Russia, Spagna, Ucraina, Hong Kong, Kazakhstan, Malesia, Arabia Saudita, Singapore e Uzbekistan. Altri saranno ovviamente aggiunti alla lista nelle prossime settimane.
Oltre ai canali, gli utenti possono rintracciare informazioni su Telegram attraverso i gruppi, che talvolta possono raggiungere anche i 200.000 membri ciascuno. La piattaforma offre già tutti gli strumenti necessari per mantenere ordine nei gruppi più attivi e affollati: al momento tra gli ufficiali figura il canale @karnataka_Covid19 gestito dai medici dello stato indiano e attraverso il quale rispondono alle domande degli utenti.
Altra fonte di notizia su Telegram sono i bot, ovvero applicazioni di terze parti attraverso le quali gli utenti possono interagire tramite chat e pulsanti pre-programmati. Anche in questo caso il consiglio è quello di ritenere credibili soltanto le notizie acquisite tramite automatismi dotati del bollino blu di certificazione.