Per la prima volta da un anno Motorola ha registrato un profitto, per quanto piccolo. guadagni per 26 milioni, rispetto ai 4 di un anno fa. Un miglioramento finanziario che arriva dopo un’epoca di lacrime e sangue, che hanno visto tagli, licenziamenti, scorporamenti, razionalizzazioni del business. Eppure, adesso Motorola, simbolo della telefonia mobile made in Usa e pioniere del settore dell’elettronica (anche con i processori realizzati a suo tempo con Apple e Ibm), sembra che ce la stia facendo a tornare in sella.
L’azienda è andata, negli ultimi anni, davvero vicino allo stadio terminale. Debiti, crollo del business, sezioni ridondanti da vendere e scorporare. Tutti i processori adesso sono in una società esterna. Il co-Ceo, Greg Brown, spiega che il lavoro è stato tosto. “Ma adesso siamo tornati ai fondamentali più solidi. à una bella sensazione quella di recuperare un po’ di capacità di spinta sul mercato”.
Ma a parte il taglio dei costi, che si è tradotti in 8mila lavoratori lasciati a casa negli Usa nei primi sei mesi dell’anno, c’è anche l’arrivo dei primi apparecchi che stanno rendendo la casa di Schaumburg orgogliosa di se stessa e di nuovo nell’occhio dei clienti. Come spiega il co-Ceo Sankay Jha, adesso la scommessa di Motorola è giocata sui telefonini basati su Android. Sembra, anzi, che il piano di Google sia stato fatto su misura per la taiwanese Htc e per l’americana Motorola, rese “sorelle” da un mercato in forte cambiamento in cui la fanno da padroni Apple con iPhone, Rim con Blackberry, forse Palm con il nuovo Pre e pochissimi altri.
Motorola ancora regge grazie al miracolo di un decennio fa, il Razor. Telefono azzeccato al di là di qualsiasi aspettativa, con linea e design a fare da guida, il “Rzr” è stato la fortuna ma anche la più grande iattura per Motorola. Schiacciati da questo successo, che tuttora è il padre dei volumi di vendita dell’azienda, la società ha smesso di cercare l’innovazione all’interno del software di sistema o delle funzionalità . Pensando che fosse il colore, la forma e la tecnologia di produzione (tastierino inciso con processo laser) a fare il successo, e non l’innovazione in senso più ampio.
Adesos, se Motorola riuscirà a dare gambe alla rivoluzione del taglio dei costi e dei nuovi apparecchi, lanciando sul mercato ai primi di ottobre o anche prima gli apparecchi Android, allora ce la potrà fare e uscire dalla situazione di crisi in maniera più stabile. “Di sicuro ce la facciamo”, dicono i due Ceo. “Forse”, specificano gli analisti di Wall Street.