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Tecnologia e scuola, ottimismo ma anche preoccupazione per le risorse a disposizione

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I giovani di oggi si troveranno ad affrontare un ambiente di lavoro “aumentato” dalla tecnologia e dovrebbero beneficiare di una formazione che li prepari ad esso. Una ricerca europea di Epson suggerisce però che, nelle opinioni di chi lavora nel settore della scuola, le lacune del sistema attuale possono minacciare la capacità degli insegnanti di preparare i loro alunni e che i risultati didattici potranno essere efficaci nella loro globalità solo se i governi, le istituzioni e i singoli individui saranno in grado di superare alcuni ostacoli significativi.

La ricerca ha collezionato le domande di 17 esperti del settore e le ha sottoposte a 7.000 dipendenti di vari settori in tutta Europa, rilevando che, nonostante un elevato livello di sentimento positivo verso la tecnologia in materia di istruzione, le maggiori minacce per la futura qualità sono la mancanza di finanziamenti (48%, 47% media europea), la formazione degli insegnanti (42%, 40% media europea) e le tecnologie obsolete (40%, 34% media europea).

Inoltre, il 62% degli addetti alla formazione intervistati (61% media europea) ritiene che gli insegnanti non dispongano delle conoscenze necessarie per utilizzare le tecnologie che si diffonderanno nei prossimi 10 anni e, di conseguenza, per impartire lezioni agli studenti in modo adeguato, nonostante il 73% (60% media europea) affermi di essere disposto ad aggiornare le proprie conoscenze e competenze.

Secondo il 76% (70% media europea) stiamo entrando in un’epoca caratterizzata principalmente dalla collaborazione creativa e dal meta-learning, dove gli insegnanti potranno svincolarsi da determinate attività e concentrare l’attenzione sul proprio ruolo di guida (o “life coach”). Il 62% degli intervistati (67% media europea) attualmente impiegati nel settore della formazione, infatti, ritiene che gli obiettivi didattici saranno sempre più incentrati sulla gestione delle informazioni, e non più sul mantenimento delle conoscenze come avviene oggi, dal momento che impareremo a gestire e sfruttare al meglio le informazioni a nostra disposizione.

Il 79% (71% media europea), inoltre, crede che l’apprendimento misto renderà la formazione più dinamica e aumenterà l’efficienza degli insegnanti.

Secondo quanto emerge dallo studio, le tecnologie che potrebbero plasmare il futuro della formazione suscitano entusiasmo e preoccupazione nello stesso tempo. Vi è inoltre il timore che le cose possano prendere il verso sbagliato”, ha dichiarato Minoru Usui, Presidente di Epson. “Affinché l’istruzione e la formazione possano trarre vantaggio dalle nuove tecnologie, dai videoproiettori interattivi alla realtà aumentata fino ai robot, dando il via a una nuova generazione di studenti per i quali il mondo è rappresentato dalla loro classe, la Pubblica Amministrazione e le istituzioni del settore devono investire dove conta davvero.”

La tecnologia offre importanti opportunità, che richiedono però un cambiamento. È di questa opinione il 81% degli intervistati (78% media europea), tutti concordi sul fatto che la tecnologia in ambito formativo rivoluzionerà l’approccio tradizionale. Lo studio ha inoltre messo in luce quattro principali tendenze che daranno forma al settore della formazione nei prossimi 10 anni:

– L’apprendimento diventerà personalizzato anche all’interno di classi condivise, come sostenuto dal 80% degli intervistati (72% media europea). A rafforzare il concetto è il tipo di tecnologia che, stando alle previsioni, trasformerà la formazione, ovvero la tecnologia di condivisione (ad es. i videoproiettori), fondamentale per l’apprendimento misto, oltre che per il meta-learning, e considerata una delle tecnologie più influenti insieme ai dispositivi indossabili, alla Realtà Aumentata e alla stampa 3D.

– Il meta-learning, metodo che aumenta la responsabilità degli studenti nei confronti dell’apprendimento, diventerà la norma secondo il 62% dei professionisti nel campo della formazione (57% media europea), con il 65% (55% media europea) concorde nel ritenere che questo approccio avrà un impatto positivo sull’intero settore.

– La maggiore dinamicità dei contenuti didattici è considerata dal 79% degli intervistati (70% media europea) come il principale risultato derivante dall’utilizzo delle tecnologie collaborative (ad es. i videoproiettori interattivi) e della Realtà Aumentata. Il 71% degli intervistati (60% media europea), inoltre, ritiene che l’apprendimento interattivo e le relative tendenze avranno un impatto positivo a livello dell’intero settore. Per il 60% (49% media europea), ciò vale anche per le tecnologie collaborative.

– La collaborazione creativa aumenterà: le lezioni diventeranno una sorta di workshop all’insegna della condivisione e del lavoro di gruppo, secondo quanto dichiarato dal 75% degli intervistati (67% media europea).

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