Una nuova tassa in base al numero dei dipendenti è una di quelle proposte che può mandare in crisi anche i legami storici consolidati, come quello tra Apple e Cupertino: fortunatamente questo non accadrà, non almeno quest’anno, perché il consiglio comunale di Cupertino ha deciso di posticiparne la discussione.
La proposta per discutere e introdurre una nuova tassa in base al numero dei dipendenti è stata posticipata nell’ultima seduta del consiglio della città con 3 voti favorevoli e uno contrario. Ad opporsi al rinvio è Barry Chang ex sindaco di Cupertino ed ora membro del consiglio: l’opposizione di Chang non arriva a sorpresa visto che la proposta di introduzione presentata a maggio porta la sua firma.
Naturalmente una tassa in base al numero dei dipendenti mira a colpire soprattutto le grandi società e, nell’area di Cupertino, questo significa Apple. L’iniziativa di Chang risulta molto simile a quelle già proposte a Mountain View dove ha sede Google e a quella già approvata in Seattle dove sorge il quartier generale di Amazon.
Questa tassa in base al numero dei dipendenti mira a raccogliere fondi destinati ad affrontare i problemi del traffico crescente, quello della scarsità di abitazioni disponibili, il crescente livello dei prezzi delle case e del costo della vita in generale. In pratica una serie di fenomeni e tendenze in corso da anni nella Silicon Valley (e non solo) che si sono però aggravati negli ultimi anno con l’incremento delle dimensioni, del potere economico e finanziario dei colossi della tecnologia.
Prima del posticipo la proposta per la nuova tassa doveva essere precisata entro il 3 luglio per una votazione finale a novembre. Ora invece entro il 3 luglio si deciderà se proporre agli elettori nel 2019 un tassa generale o speciale mirata sulla società.