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Recensione Takihoo, in prova l’action cam 4K con sensore Panasonic

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E’ vero, con i nuovi iPhone 7 è possibile registrare video anche sott’acqua o durante una bufera di sabbia nel deserto senza doverlo chiudere all’interno di una busta. Tuttavia per registrare video in particolari situazioni come ad esempio durante una discesa in snowboard, una gita in barca o un viaggio in moto, l’action camera è ancora la soluzione migliore, non solo perché è molto più piccola e discreta ma anche perché offre un angolo di campo più idoneo a questa tipologia di ripresa. Inoltre è un dispositivo indipendente, che non va ad incidere sull’autonomia dello smartphone, né ne pregiudica l’uso durante la registrazione.

Macitynet in passato ha avuto modo di provarne decine di vari marchi e di differenti fasce di prezzo, valutandone pro e contro per ogni modello passato al vaglio. Nella recensione di oggi vi parliamo dell’action cam di Takihoo, un nome a noi sconosciuto ma che, a seguito delle nostre prove, abbiamo deciso di menzionare per via – nel caso del prodotto in questione – dell’ottimo rapporto qualità/prezzo.

Non a caso, leggendo tra i commenti di chi l’ha provata prima di noi, si scopre che si tratta in realtà della Eken H8s, sigla di cui abbiamo tra l’altro verificato la presenza all’interno delle Impostazioni dell’action camera nel pannello Info del firmware. Anche questo nome potrebbe non dirvi nulla, in realtà si tratta di un produttore abbastanza conosciuto nel settore (qui sito webpagina Facebook) e che ha tra l’altro partecipato con un proprio stand anche al Consumer Electronic Show di Las Vegas dello scorso gennaio.

Takihoo 4K

Voto positivo alla valigetta ed all’ampio parco accessori

Innanzitutto non c’è una confezione di vendita ma ciò è tutt’altro che criticabile. Anziché scatole e scatolette, l’action cam arriva a casa all’interno di una valigetta semirigida che protegge in maniera eccellente il contenuto anche grazie agli spessi inserti in gommapiuma e che, proprio per come è concepita, si rivela utile anche dopo il primo spacchettamento.

Richiudibile attraverso una zip, è dotata di due manici e facilita il trasporto di tutti gli accessori sia a mano, sia lasciandola vagare all’interno di uno zaino. Gli accessori poi non dovranno essere acquistati separatamente: in confezione infatti ci sono tutti quelli più comuni e che coprono le principali modalità di utilizzo, dalle piastre per attaccare la camera a casco, manubrio della bicicletta, treppiede, aste selfie e molto altro ancora.

Takihoo 4K

Oltre ai classici, di aggiuntivo rispetto ai classici kit in dotazione abbiamo una batteria supplementare, scelta eccellente in quanto si tratta di uno di quei accessori che, chi fa ampio uso delle action cam, prima o poi dovrà acquistare separatamente. Come quella già inserita nella telecamera, offre 1.050 mAh, sufficienti per assicurare più di un’ora di ripresa continuata.

C’è poi un telecomando per il controllo remoto dell’action camera, con tanto di fascia per fissarlo al polso o al manubrio di moto e bicicletta per averlo sempre a portata di mano.

Takihoo 4K

Com’è fatta

L’action cam esteticamente non si discosta poi molto dalle altre attualmente in commercio. Presa in mano risulta apparentemente più pesante (la bilancia da cucina ci dice che pesa 75 grammi batteria compresa) ed è caratterizzata da una sottile gommatura che riveste tutto il guscio.

Si distingue dalla massa per via del display secondario, incassato sulla facciata anteriore, che mostra alcune informazioni molto utili durante la registrazione, specialmente se si rivolge l’obiettivo verso sé stessi per un video-selfie. Nello specifico questo schermo, oltre a segnalare se ci troviamo in modalità foto o in modalità video (con tanto di abbreviazione relativa alla risoluzione per entrambi) ci dice quanti scatti abbiamo effettuato e quanti ne abbiamo ancora a disposizione oppure, nel caso di registrazione video, se stiamo effettivamente registrando e, se sì, da quanti minuti, attraverso un contatore temporale.

Come funziona e cosa può fare

Ci sono soltanto tre pulsanti: On/Off, Rec e WiFi. Diciamo “solo” perché in effetti, durante l’utilizzo, abbiamo sentito la mancanza dei due pulsanti direzionali che solitamente abbiamo trovato in action cam della stessa fascia di prezzo. Qui, infatti, per scorrere tra le voci di menu è necessario pigiare il tasto On/Off, con un click del tasto Rec si conferma invece la selezione.

Al sistema ci si abitua in fretta, tuttavia se nella fretta clicchiamo una volta di troppo il tasto di accensione durante lo scorrimento, saremo costretti ad effettuare di nuovo il giro completo per tornare alla voce desiderata. Non c’è, insomma, un tasto per tornare indietro (in quest’ottica sarebbe stato preferibile associare tale funzione al tasto WiFi quantomeno all’interno del menu).

La cam offre quattro diverse modalità di acquisizione: video, foto, burst e time lapse. I parametri di ciascuna di esse possono essere regolati all’interno del menu impostazioni.

Per quanto riguarda i video, è possibile scegliere tra diverse risoluzioni, a partire dal 4K 3840 x 2160 pixel a 30 fps, passando al 2K (2560 x 1440 pixel) con lo stesso framerate. Scendendo di risoluzione salgono gli fps, nello specifico è possibile optare per il Full HD 1920 x 1080 pixel a 60 fps o per l’HD a 1280 x 720 pixel a ben 120 fps.

I filmati vengono tagliati automaticamente in clip da 1 o 5 minuti, in questo modo per qualsiasi problema software durante le riprese, nella peggiore delle ipotesi, si perderanno soltanto cinque minuti di registrazione. In questo senso è importante attivare il Looping video per evitare che la camera registri soltanto una clip da 1–5 minuti per poi andare in standby.

E’ anche possibile decidere se mostrare l’ora e la data, o soltanto quest’ultima, impressi durante le intere riprese, oppure se disattivare completamente questa opzione. L’esposizione viene regolata automaticamente dal sistema in base alle condizioni di luce, tuttavia è possibile compensare manualmente di ±0.3, 0.7, 1.0, 1.3, 1.7, 2.0 stop adattando fin da subito la ripresa in base alla scena.
Ad esempio, in una grotta con poca illuminazione potrebbe essere più conveniente aumentare l’esposizione di partenza, viceversa in condizioni di forte illuminazione potrebbe offrire risultati migliori una compensazione al negativo. Nel 99% dei casi difficilmente si metterà mano a questo valore, ma onde evitare ore ed ore di riprese da buttare è consigliabile fare qualche registrazione di prova e verificare il risultato finale possibilmente in WiFi direttamente sullo smartphone.

Takihoo 4K

L’action cam di Takihoo può anche scattare fotografie da 14 MP a 4320 x 3248 pixel, sia con scatti singoli, sia con raffiche (burst) da 3 foto in 1 secondo, 7 foto in 2 secondi, 15 foto in 4 secondi o 30 foto in 8 secondi.

E’ infine possibile registrare video in time lapse, ovvero scattando fotografie ad intervalli predefiniti (ogni 3, 5, 10, 20, 30 o 60 secondi) che verranno poi montate automaticamente dal software in un video che racconta ore ed ore di riprese in pochi minuti. Questa funzione è molto comoda per registrare ad esempio alba e tramonto, un viaggio in moto o il movimento delle stelle in alta quota (ben lontani dall’inquinamento luminoso).

A nostro giudizio va migliorata la traduzione del menu nella lingua italiana. Le nostre prove si sono svolte con la versione STD_EKHK 161031 del firmware, dove risulta preferibile la lingua inglese per un migliore rintracciamento e comprensione delle varie funzioni.

Come va

Purtroppo in queste ultime settimane il meteo non è stato per nulla favorevole, costringendoci ad una ripresa video manuale in città quantomeno per poter valutare la qualità della ripresa.

La camera registra molto bene, con un’ottima resa dello spettro cromatico. Il rumore è molto presente di notte e nelle scene con scarsa illuminazione, seppur ancora del tutto apprezzabile. Merito dell’ottima qualità dei file va certamente al sensore Panasonic MN34110, lo stesso che tra l’altro troviamo nella SJ5000+. Nei rapidi cambi di esposizione tende a sovraesporre inizialmente la scena, per poi correggerla riportandola al giusto valore senza però disturbare la vista, con un passaggio rapido ma graduale.

Abbiamo fatto qualche prova in 4K anche se nel momento dell’upload dell’esempio video che trovate di seguito, per ragioni di consumo dati, ci siamo limitati alla modalità Full HD a 60 fps.

La ripresa in 4K è unicamente migliore dal punto di vista della risoluzione ma può essere usata soltanto a piccole dosi: sia quest’ultima, sia in 2K, l’opzione video looping non è selezionabile, ciò significa che la camera è in grado di registrare soltanto brevi clip da 1 o 5 minuti. Con HD e Full HD, invece, la camera registra ininterrottamente fino all’esaurimento della memoria nella sceda microSD.

C’è un grosso limite anche nella scelta delle microSD. Il software infatti non riconosce schede di capacità inferiore ai 32 GB. Lo stesso manuale utente chiarisce che si debbono necessariamente utilizzare schede di classe 10 da 32 GB o 64 GB, un limite probabilmente imposto dal 4K che necessita di prestazioni e spazi ben precisi per garantire la qualità che ci si aspetta. Inoltre manca la stabilizzazione video, caratteristica non difficile da trovare oggi in questa categoria di prodotto e che, considerando la qualità generale della camera, avremmo certamente preferito trovare anche a fronte di un prezzo di listino maggiore.

Sebbene la registrazione 4K sia disponibile ad un framerate anche piuttosto importante (camere di inferiore qualità difficilmente superano i 15 fps per il 4K), dalle nostre prove abbiamo tuttavia apprezzato la migliore versatilità del Full HD, sia per i 60 fps che assicurano una maggiore fluidità (oltre che la possibilità di rallentare leggermente qualche scena per moviole d’effetto), sia per la registrazione continua. Va inoltre tenuto conto che, con una memoria da 32 GB, c’è spazio per circa 60 minuti in Full HD @60fps , 80 minuti in 4K @30fps, 120 minuti in 2K @30fps.

La camera è ottima anche dal punto di vista delle fotografie. di seguito vi mostriamo alcune foto di esempio dove è possibile apprezzare al meglio non solo la resa dei colori, a nostro avviso migliore di tantissime altre, anche di fascia superiore, ma anche per i dettagli, di cui includiamo qualche crop per approfondimento. Stupisce anche per la resa dei colori della pelle, che alcune camere tendono solitamente a vivacizzare troppo con tonalità di rosa e viola più accesi. Nei controluce generalmente tende a sottoesporre la scena, nulla che tuttavia non si possa risolvere con un click dallo smartphone o dal computer da quale si elaborano i file (nel nostro caso vi proponiamo però immagini senza alcun ritocco).

Ancora per quanto riguarda la nostra esperienza d’uso, segnaliamo il funzionamento ballerino del telecomando. Non siamo in grado di approfondire questo argomento in quanto non è escluso che possiamo avere tra le mani un modello difettoso. Nella fattispecie, il telecomando permette di avviare/fermare la registrazione video o scattare fotografie attraverso due tasti separati senza interagire con la camera fino ad 8 metri di distanza. Purtroppo, anche a distanze super ravvicinate, il click viene riconosciuto in media una volta su tre, rendendolo purtroppo inaffidabile per utilizzi più interessanti, come il controllo con la camera agganciata sul casco.

Come anticipato l’action cam integra un modulo WiFi per il controllo remoto dallo smartphone. E’ sufficiente accoppiarla attraverso l’app Ez iCam, gratuita per iPhone e Android, che permette di sfruttare lo schermo del telefono come monitor wireless (comoda per impostare la giusta inquadratura quando la si monta in un punto dove non è possibile vedere in diretta la ripresa video dallo schermo incorporato, ancora una volta torniamo a fare l’esempio del casco).

Dall’app è anche possibile gestire l’acquisizione di foto e video oppure scaricare i file direttamente sulla memoria del telefono, opzione molto comoda per ritoccarli al volo e caricarli sul web. L’interfaccia è molto semplice ed essenziale: nella versione attuale (3.0.3) c’è un errore di sviluppo nella modalità orizzontale, che taglia sostanzialmente metà video. Mantenendo comunque il telefono in verticale risulta comoda e facilmente fruibile.

Lo streaming è eccellente: c’è praticamente soltanto qualche millisecondo di latenza tra le due parti, inoltre l’app offre alcune alcune funzioni di editing video incorporate, permettendo così all’utente di effettuare tagli e aggiustamenti senza passare tra un’app e l’altra.

Conclusioni

Questa camera è risultata essere un’ottima alternativa ad altre specialmente per chi vuol cominciare a registrare video d’azione fin da subito. La qualità di ripresa è ottima, anche le fotografie sono di alta qualità, i controlli sono semplici, offre le modalità di acquisizione più comuni e nel pacchetto c’è davvero tutto quel che serve per cominciare ad usarla fin da subito, con tanto di valigetta che ne facilita il trasporto.

Il prezzo è ottimo proprio in considerazione degli accessori già inclusi, senza dimenticare la batteria supplementare e la moviola disponibile fino a 120 fps con la ripresa in HD.

Pro

Valigetta con accessori già inclusi
Telecomando e batteria supplementare
Display secondario frontale
Slow motion fino a 120 fps
WiFi, streaming eccellente con lo smartphone

Contro

Traduzione in italiano migliorabile
Si sente la mancanza dei tasti direzionali per scorrere tra le voci di menu
Niente registrazione continua per 2K e 4K
Supporta solo schede microSD classe 10 da 32 GB e 64 GB
Telecomando poco affidabile (è difettoso il nostro?)
Manca stabilizzazione video

Prezzo al pubblico

L’action camera di Takihoo è in vendita su Amazon per 159,99 euro. Tuttavia, grazie ad una collaborazione tra Macitynet ed il produttore, è possibile pagarla soltanto 119,99 euro (40 euro di sconto) inserendo il codice TNCWB3OM. Questa promozione sarà valida soltanto fino al 1 marzo 2017.

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