Gli ultimi numeri di iDC mostrano come la crescita del mercato dei tablet si sia appiattita negli ultimi tre mesi: secondo i dati riportati le spedizioni globali delle tavolette nel prime trimestre del 2014 sarebbero di circa 50 milioni, rispetto ai 48 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, dato che evidenzia un sostanziale blocco del mercato allo stato attuale. Inoltre, a parte Samsung e la relativa crescita di Lenovo, i principali attori del settore hanno registrato un calo nelle vendite e tra questi Apple che ha venduto apparentemente meno iPad rispetto allo scorso anno, ed Amazon, che ha visto un importante calo nelle vendite dei suoi Kindle Fire (sebbene le cifre dell’azienda di Bezos non siano precisamente note).
Osservando questi numeri sembrerebbe dunque che il mercato dei tablet abbia già perso la sua spinta propulsiva e numerosi osservatori hanno analizzato meglio la crescita – o per meglio dire la non-crescita – del mercato delle tavolette. Fra questo possiamo citare ad esempio un approfondito articolo di Benedict Evans, che ha tentato di far luce su questo fenomeno e di dare una risposta convincente. Secondo Evans il mercato che sta maggiormente assorbendo utenze ed abitudini da altre apparecchiature elettroniche, non solo i “vecchi” PC ma anche i nuovi “tablet” resta quello degli smartphone, che procede la sua crescita in maniera inarrestabile. Per Evans, i tablet sarebbero semplicemente l’evoluzione dei PC, il passo successivo ai laptop, ma in questo contesto il mercato degli smartphone continuerà ad erodere quote non solo ai PC ma anche ai tablet.
Dello stesso avviso anche Dustin Curtis, secondo cui ci attende un futuro in cui per l’utente medio non c’è spazio per i PC, ma nemmeno per i tablet, e resterà il solo smartphone come dispositivo universale. Secondo queste teorie, dunque, i tablet avrebbero semplicemente raccolto il testimone dai PC, un testimone però già stanco e destinato a soccombere; l’arrivo di iPad e delle altre tavolette avrebbe semplicemente allungato l’agonia di un mercato che tenderà sempre più a cedere sotto il peso della dilagante pioggia di smartphone.
E i nostri lettori cosa ne pensano?