Piccolo, molto piccolo, silenziosissimo e quasi curioso per la forma, il DiskStation DS419slim è tutt’altro che un gioco o un enigma ma una eccellente soluzione adatta al piccolo ufficio, al salotto oppure all’amatore evoluto, che cerca un hardware senza compromessi in quanto a fluidità e rapidità di accesso.
Il tutto con soluzioni di design e pratiche molto interessanti che potrebbero portare, da qui in avanti, a standardizzare la categoria dei NAS su SSD.
Synology DiskStation DS419slim, la recensione
La porta è posteriore
Sulle dimensioni non stiamo scherzando, il DiskStation DS419slim è davvero piccolo: fuori dalla scatola il NAS ha una forma che sta in una mano, circa 120 x 105 x 142 mm (per un peso di 0.66 kg da vuoto) che non proprio un cubo sono ma poco gli manca.
Oltre a questo all’interno della scatola trovano posto due cavi Ethernet, una bustina con le viti e l’alimentatore (esterno).
Ovviamente il piccolo NAS sta comodamente al posto dei fratelli più grandi, che usano sostare negli armadi Rack o in stanze apposite in ufficio, ma data la sua esile dimensione e la carica da dietro, altra originalità, lo vediamo bene anche in casa, a fianco alla TV, anche se in questo caso i LED frontali sono forse eccessivamente zelanti.
L’alloggiamento delle quattro unità SSD da 2,5″ (sarebbe uno spreco mettere unità meccaniche in un prodotto come questo) avviene da dietro, a fianco ai due connettori Gigabit RJ45 e ad una delle due prese USB-A. Manca un connettore HDMI, che avrebbe di sicuro reso molto più interessante l’unità anche per un uso multimediale più diretto e un connettore USB-C, magari al posto dell’USB-A 3.0, che avrebbe sfruttato la velocità superiore delle unità SSD.
Frontalmente trovano posto 6 LED, uno per unità di archiviazione più due per la rete e una seconda presa USB-A: lateralmente al frontale, sono collocati il pulsante di accensione e un LED di funzionamento.
SSD, per forza più che per scelta
Per l’archiviazione abbiamo optato per unità SSD da 2,5″ professionali, le Angelbird AVpro mkII in vari tagli, un marchio poco conosciuto in Italia ma che già ci aveva ben impressionato con il nostro test sul Synology DiskStation DS218+.
Le unità SSD di Angelbird sono di tipo Pro, quindi ideali da utilizzare in un modello adatto ad un contesto lavorativo come questo.
Nel corso delle prove abbiamo provato vari tipi di configurazione, finendo per optare per un RAID 0, dato che si trattava solo di un backup di file adatti, appunto, al test dell’apparecchio. Le velocità proposte da Synology sono di 223 MB/s in lettura e 94 MB/s in scrittura (immaginiamo in RAID 0), abbastanza buone per l’uso professionale e più che buone per quello amatoriale.
In realtà il DiskStation DS419slim permette l’utilizzo di diverse modalità di RAID: 1, 5, 6 e 10 con ridondanza, Raid 0 senza ridondanza e ovviamente anche unità singole e in modalità JBOD.
L’aggancio avviene tramite il sistema classico di viti, che troviamo dentro la confezione, con una operazione veloce di non più di qualche minuto.
Il sistema dei dischi esterni in EXT4 prevede una capacità massima, in RAID 0, sino a 20 TB (4 unità da 5 TB l’una), con un limite di 16 TB per volume, più che ottimali nella scala del prodotto, anche per un utilizzo professionale.
Unica pecca è data dal supporto ai dischi esterni, senza limiti per EXT4, EXT3, FAT32 e NTFS mentre per HFS+ il supporto è in sola lettura per dischi sino a 2TB e exFAT, acquistabile separatamente tramite l’App Store (4 Euro), scelta condivisa da altri produttori dovuta probabilmente a questioni di licenza ma che noi avremmo preferito integrata nel prezzo.
DSM, per palati fini
Una volta posizionate le quattro unità siamo partiti localizzando il NAS e procedendo alla prima installazione via browser, per la quale non serve essere esperti e basta seguire le istruzioni per un buon risultato (con un po’ di pazienza) mentre per personalizzazioni ulteriori meglio documentarsi prima, perché sbagliare livello di RAID è una seccatura enorme se lo scopriamo dopo averci messo i dati.
La versione di DSM da noi testata era la 6.2.2-24922 e come in altri casi, si tratta di uno dei migliori sistemi operativi di rete attualmente sul mercato, sia dal punto di vista dell’interfaccia e dell’usabilità quanto per le funzionalità integrate e per la maturità dell’App Store.
Tra le App più interessanti da notare quelle dedicate alla produttività dell’ufficio, al backup delle email, alla sincronizzazione con il cloud, a Moments per la gestione delle foto da smartphone, a quelle per lo sviluppo e alla parte multimediale, laddove per questa oramai è nostra consuetudine utilizzare il sempreverde Plex.
Grande maturità anche nell’uso delle App per smartphone, qui provate su iPhone 8, per molti versi migliori della versione che abbiamo provato all’epoca sul Synology DiskStation DS218+, segno che al settore è data la giusta importanza.
Prova su strada
Durante la prova su strada il piccolo Synology DiskStation DS419slim ha dato grande prova di se pur con un archivio di sicuro limitato, di fronte a quanto siamo abituati a usare con i fratelli meccanici (con capacità che arrivano a doppia cifra).
Tutti i servizi sono apparsi molto buoni, da Plex che è apparso scattante e pronto su tutti i titoli come i sistemi di backup, il monitoring via browser o App da mobile quanto, per dire, alcune prove che abbiamo effettuato su diverse App, tutte basate sulla CPU ARM MARVELL Armada Dual-core 1.33 GHz, un motore non da Formula 1 ma ottimizzato per l’uso in questa ottica.
Al di la dell’hardware, che è apparso all’altezza di un impiego da ufficio e da casa, è DSM che fa la parte del leone, sempre pronto ed efficiente.
Se volessimo fare una critica potremmo dire che a tratti, in alcune fasi di personalizzazione, DSM è un po’ troppo prolisso non tanto nelle preferenze quanto nelle fasi di gestione dei documenti, specie quando si va nei servizi multimediali.
Ma è questa una considerazione fatta da chi prova per lavoro molti sistemi diversi e si trova inevitabilmente a confrontarli, dall’altro lato c’è l’utente che dopo aver assimilato le routine di base, non se ne accorgerà più.
Considerazioni
Synology DiskStation DS419slim è un buon prodotto, eccellente sotto moltissimi punti di vista, che è capace di introdurre alcune note di design originale senza che destino alcuna perplessità, anche se in genere l’uso di un NAS tutto SSD è già di per se un fattore molto poco comune in ufficio, più pensato per la casa.
La silenziosità è buonissima (data anche dall’assenza di dischi meccanici) e l’uso è consigliato a chi necessita di un accesso veloce ad un numero limitato di documenti (si fa per dire, perché con una spesa importante si arriva comunque facilmente a doppia cifra in TB disponibili) in ufficio, oppure all’amatore evoluto che vuole una libreria multimediale a casa (ma serve un player come Apple TV), senza per questo dover sottostare al suono sordo delle unità meccaniche.
Infine, come moltissime unità NAS arrivate nel mercato nell’ultimo anno, anche il Synology DiskStation DS419slim è adatto all’uso favorevole alle normative GDPR, grazie alla cifratura dei dischi, anche solo per la documentazione selezionata.
Pro:
• Silenzioso e piccolo, sta ovunque
• L’ingresso posteriore delle unità è interessante
• DSM è un sistema operativo maturo ed efficente
Contro:
• Un po’ caro
• Manca una porta HDMI
• Manca una porta USB-C
Prezzo:
• 439,32 Euro (circa)
Synology DiskStation DS419slim è presente nelle grandi catene di negozi di elettrodomestici, ma lo potete trovare anche su Amazon.it al prezzo di 439,32 Euro.
Per la prova abbiamo utilizzato unità Angelbird AVpro mkII in vari tipi di configurazione.