Sarà probabilmente entro qualche mese possibile sviluppare con il linguaggio Swift anche per Android. È ancora un po’ presto per parlarne ma il “seme” del progetto è ai nastri di partenza: su GitHub uno sviluppatore che lavora per Facebook ha da alcuni giorni inserito una “pull-request”, vale a dire una proposta di miglioramento al progetto open source. Affinché la proposta venga accettata, dovrà soddisfare determinati criteri.
Uno sviluppatore di Apple è ad ogni modo intervenuto indicando modifiche e suggerimenti, lasciando intendere che la propsta è ben accetta. Da notare anche il commento di Chris Lattner, “papà” di Swift che continua a partecipare integrando novità e migliorie nel linguaggio di programmazione.
Recentemente Apple ha ufficialmente lanciato l’integrazione continua in Swift permettendo l’allineamento frequente dagli ambienti di lavoro degli sviluppatori verso l’ambiente condiviso. Tecnicamente il sistema di build di Apple si basa su Jenkins, uno strumento di continuous integration che consente di automatizzare il processo di test e build di software per OS X e iOS nel simulatore, ma anche per Ubuntu Linux. Questo sorta di robot ripercorre continuamente le azioni, consentendo ad esempio di ricevere una notifica quando la modifica di uno sviluppatore interrompe il funzionamento di una build. Novità specifiche sul fronte Swift, rilaciato come open source a dicembre dello scorso anno, dovrebbero arrivare nel corso della Worldwide Developers Conference di apple che si svolgerà a giugno a San Francisco.
Il codice open source di Swift, lo ricordiamo, è disponibile via GitHub e include supporto per tutte le piattaforme software Apple – iOS, OS X, watchOS e tvOS – così come per Linux. I componenti disponibili comprendono Swift Compiler, Debugger, Standard Library, Foundation Libraries, Package Manager e REPL. Swift è concesso in licenza ai sensi della licenza open source Apache 2.0 con un’eccezione relativa alla libreria di runtime, e consente agli utenti di integrare Swift nel proprio software ed eseguire il porting del linguaggio su nuove piattaforme.