Un errore di digitazione in un opuscolo ha creato un po’ di trambusto nel Canton Basilea Città (Svizzera).
Il problema nasce da alcuni opuscoli nei quali era stato indicato un indirizzo web errato, materiale informativo inviato a oltre 100.000 persone con indicazioni per la compilazione online della dichiarazione d’imposta 2024.
Nell’opuscolo è indicato che è possibile collegarsi con il sito www.eSteuern.BS/private, omettendo dal dominio il top-level domain (ccTLD) “.ch”, lasciando “.bs” nella parte finale.
L’utente finiva su una pagina inesistente (un TLD, Top Level Domain) delle Bahamas (.bs). Un portavoce del Dipartimento delle finanze di Basilea ha spiegato che ristampare e rispedire gli opuscoli sarebbe costato oltre 100.000 franchi, e quindi è stato scelto di comprare (per 1000 franchi) e amministrare il nome con top level domain delle Bahamas.
Gli utenti che si collegano al dominio “incriminato” saranno reindirizzati automaticamente alla pagina elvetica e il portavoce assicura che nessun dato fiscale passerà da server alle Bahamas. Nel momento in cui scriviamo il nuovo dominio non è ancora attivo: servirà probabilmente un po’ di tempo prima che tutto inizi a funzionare.
I nomi di dominio sono costituiti da una serie di stringhe separate da punti, elementi che identifica il dominio dell’autonomia amministrativa, dell’autorità o del controllo all’interno di internet.
Il primo livello, cioè l’estensione (.it, .ch, ecc.) puà dare al visitatore indicazioni importanti su due caratteristiche cruciali del sito: la sua collocazione geografica (e il relativo target di riferimento) e l’area di interesse dell’attività. Per registrare un dominio .com non è necessario rispondere a determinati requisiti di residenza. La normativa italiana prevede che il dominio con estensione .it venga dato – in una sorta di affitto a vita – dallo Stato, che ne detiene la proprietà e che, chi registra è anche responsabile – civilmente e penalmente – di tutti i contenuti pubblicati nel sito a cui è associato.