Un gruppo di sviluppatori che si fa chiamare “The Developers Union” (una sorta di “sindacato” degli sviluppatori) ha pubblicato una lettera aperta chiedendo ad Apple di impegnarsi per offrire agli utenti la possibilità di scaricare versioni di prove gratuite delle app e ottenere commissioni più ragionevoli.
“Cara Apple”, si legge nella lettera pubblicata su un sito ad hoc, “riteniamo che le persone che creano grandi software dovrebbero essere in grado di portare a casa il pane con questo lavoro e abbiamo creato The Developers Union, per perorare lo sviluppo sostenibile nell’App Store”.
“I concomitanza, a luglio, del decimo anniversario dell’App Store, chiediamo ad Apple di impegnarsi per consentire le trial gratuite di tutte le app negli App Store, dopodiché cominceremo a sostenere pubblicamente commissioni più ragionevoli e altri cambiamenti in direzione comunitaria, a favore degli sviluppatori”.
L’iniziativa è guidata da Brent Simmons (autore di MarsEdit, Vesper, NetNewsWire), Jake Schumacher (autore del documentario “App: The Human Story”), Loren Morris (product designer) e Roger Ogden (software designer). In un’intervista rilasciata a Wired, il team dietro questo “sindacato” spiega che il loro obiettivo è riuscire a coinvolgere migliaia di sviluppatori, arrivando a 20.000 entro giugno, in concomitanza della WWDC 2018 , l’annuale conferenza per sviluppatori di Apple.
La possibilità di proporre versioni “trial” su App Store e Mac App Store è qualcosa che gli sviluppatori vorrebbero da anni. Al momento le app che prevedono piani in abbonamento possono proporre versioni di prova prima della sottoscrizione di un abbonamento ma le app che non sfruttano questo modello commerciale non possono essere proposte come trial. Per quanto riguarda le commissioni sui guadagni generati dalla vendita delle applicazioni, Apple al momento ricava il 30% e il restante 70% resta agli sviluppatori. Sia Apple, sia Google hanno da qualche tempo cambiato queste percentuali, rivedendo le percentuali di ripartizione dei ricavi con gli sviluppatori; nel caso ad esempio degli abbonamenti all’interno delle app, dopo un anno il margine sale all’85%. Microsoft recentemente ha annunciato di voler abbassare le commissioni sui guadagni generati dalla vendita di applicazioni su Windows Store e, giochi esclusi, queste saranno pari al 5%.