Microsoft ha ammesso di non avere dato il giusto merito a Keivan Beigi, sviluppatore canadese di Appget, utility alla quale si “ispira” WinGet, nuovo package manager per Windows, una utility avviabile da riga di comando che aiuta a installare una serie di programmi di utilizzo comune in Windows 10.
La scorsa settimana Beigi, autore del pacchetto open-source AppGet per Windows, aveva accusato Microsoft di avere copiato con WinGet il suo lavoro, senza fare alcun riferimento al lavoro originale e all’influenza del prodotto da lui creato.
Beigi afferma che Microsoft ha copiato varie parti di AppGet per creare WinGet, comunicando i dettagli di una conversazione con un senior manager di Microsoft di nome Andrew che a luglio dello scorso anno si era messo in contatto con lui perché l’azienda voleva discutere con lo sviluppatore perché interessata alla sua creazione. Beigi sostiene che dopo un incontro con i dirigenti di Microsoft, non è stato più contattato dalla società per quasi sei mesi, fino al lancio di winget pochi giorni addietro.
Andrew Clinick, responsabile di un team di Microsoft che si occupa di aspetti relativi all’installazione delle app, ha ora ammesso che Microsoft ha omesso di indicare correttamente i meriti di Beigi per l’influenza di AppGet su WinGet.
“Il nostro obiettivo è fornire grandi prodotti ai nostri clienti e alla comunità e comunità dove tutti possono contribuire e ricevere riconoscimenti”, ha scritto Clinick. “L’ultima cosa che vogliamo è alienare chiunque in questo processo”. “È per questo che lo stiamo costruendo su GitHub, aperto affinché tutti possano contribuire”.
Clinick ha ammesso che Microsoft in questa situazione non si è comportata come avrebbe dovuto nel ringraziare Keivan Beigie, affermando ad ogni modo che l’errore non è stato intenzionale di stare “esaminando le circostanze internamente “.
Il sito The Verge riferisce che non è la prima volta che questo tipo di problema si verifica e altri sviluppatori di da alternative gratuite e open source, in passato si sono trovati in situazioni simili. Nel caso di winget, riferisce Beigi, Microsoft si è “ispirata” alla meccanica di base, la terminologia, il formato, la struttura manifest, persino la struttura di cartelle del repository di pacchetti”.