Gli utenti PC non volevano abbandonare Windows XP per passare a Windows Vista anche perché il supporto sembrava garantito per anni: per questa ragione Microsoft non vuole ripetere l’errore e cambia completamente strategia per il supporto Windows 7.
La multinazionale di Redmond ha annunciato che il supporto di Windows 7 potrà essere esteso a pagamento solo fino a gennaio 2023, quindi circa dopo 3 anni dallo stop del rilascio delle regolari patch di sicurezza. Ma per incentivare ancora di più gli utenti ad effettuare l’upgrade a Windows 10, soprattutto aziende e istituzioni, Microsoft ha escogitato anche un’altra soluzione.
Negli anni che vanno dal 2020 al 2023 il costo per ottenere il supporto di Windows 7 esteso a pagamento aumenterà progressivamente. In questo modo chi più rimarrà legato al vecchio sistema operativo, più dovrà spendere per ottenere supporto.
L’indicazione di una scadenza precisa nel tempo e il costo in salita per ogni anno dal 2020 al 2023 puntano nella stessa direzione: invogliare gli utenti a passare a Windows 10 ed evitare quanto successo con Windows XP. Rilasciato a ottobre 2001 Windows XP era ancora installato sul 30% dei computer nel mondo nell’aprile del 2014, quando terminava il supporto esteso a pagamento.
L’eccezionale longevità dello storico sistema operativo Microsoft ha causato non pochi problemi all’intera industria dei PC, non solo riducendo le vendite dei nuovi computer ma anche sul versante sicurezza e aggiornamenti. A maggio 2017, quindi 3 anni dopo la fine del supporto esteso, Microsoft fu costretta a rilasciare un aggiornamento di sicurezza per Windows XP per contrastare l’attacco WannaCry, ransomware che ha colpito su scala globale i PC che funzionavano ancora con Windows XP.