I supporti ottici quali CD e DVD non sono affidabili e in grado di resistere inalterati centinaia di anni. Con il passare del tempo si è scoperto infatti che sono suscettibili a vari fattori (luce e umidità ad esempio) che fanno vacillare l’affidabilità con la quale per anni ci sono stati propinati. La Biblioteca del Congresso, la biblioteca nazionale degli Stati Uniti e la più grande del mondo, ha deciso di fare delle ricerche specifiche sacrificando vari media per metterli alla prova. “Tutti i moderni formati non sono realmente pensati per essere duraturi nel tempo” dice Fenella France, a capo del preservation research and testing della Libreria del Congresso; evidenziando come questi siano “pensati come prodotti di massa”.
La France e i suoi colleghi stanno cercando di capire come determinare la durata di un CD e in che modo conservarli e salvarli al meglio. Non è un problema di semplice soluzione giacché vari produttori hanno cambiato nel corso del tempo i metodi di produzione, rendendo complesso capire in che modo procedere senza informazioni sulla modalità di costruzione del supporto. Anche CD apparentemente identici, prodotti nello stesso anno, sono spesso realizzati con metodi diversi, uno dei motivi per il quale la Libreria del Congresso ha eseguito prove su due differenti varianti dell’album “Earthbeat” del sassofonista e compositore Paul Winter. I due apparentemente simili supporti sono stati sottoposti ad ambienti con calore e umidità estreme, in macchinari che simulano il passare del tempo: sono stati entrambi “cotti” per 500 ore a 175 gradi e tenuti in ambienti con umidità al 70%. Uno dei due dischi si è dimostrato più resistente; l’altro ha invece perso completamente l’ossido che riveste la superfice.
Per fini scientifici è stato creato il Center for the Library’s Analytical Science Samples, laboratorio al quale è possibile inviare CD inutilizzati che saranno usati a scopo di test. Qui il laboratorio, dice la France, “li distruggerà molto volentieri, nel nome della scienza”. Tra i consigli che la France dà a chi vuole preservare al meglio questi supporti: maneggiarli tenendoli sempre per il foro centrale, fare attenzione ai graffi e ai segni su entrambe le facce (quella superiore è più delicata e non il contrario), non scrivere mai con pennarelli o altri accessori sui cd (l’inchiostro penetra la plastica e rovina i supporti), non applicare etichette adesive (la colla li danneggia, similarmente a quanto accade con l’inchiostro).
