Apple è insieme a Nissan, IBM, Toyota e Coca-Cola, una delle aziende che ha firmato il SupplierPay, iniziativa della Casa Bianca che consentirà di rivedere l’intero processo che caratterizza il pagamento dei fornitori, imponendo alle imprese firmatarie di onorare entro massimo 15 giorni il saldo delle fatture ricevute dai subappaltatori.
Apple ritiene importante l’iniziativa, giacché consente alle imprese di avere nell’immediato liquidità da reinvestire e alla Casa Bianca per la firma ha mandato Jeff Williams, il Senior Vice President Operations dell’azienda. Anche per l’amministrazione della Casa Bianca era altresì importante avere tra i firmatari un big come Apple. Nel comunicato stampa che parla dell’iniziativa si fa l’esempio di Metal Impact, subappaltatore della Casa di Cupertino con sede nell’Illinois che realizza il cilindro in alluminio usato per il nuovo Mac Pro
La partnership con Apple e un investimento di 100 milioni di dollari ha permesso di creare 18 nuovi posti di lavoro dopo che le due aziende hanno effettuato ricerche in diversi stabilimenti facendo esperimenti con decine di leghe differenti. “Apple ha creduto in noi, cambiando completamente il modo con il quale guardiamo il nostro business” dice un portavoce di Metal Impac nel comunicato. “Il nostro lavoro con Apple ci ha spinto a fare cose che non avremmo mai fatto prima, abbiamo sviluppato insieme un nuovo processo produttivo costruendo qualcosa che in precedenza ritenevamo impossibile”. I vari componenti usati per assemblare il Mac Pro arrivano da 23 diversi punti degli Stati Uniti; ovviamente è probabile che alcune di queste aziende a loro volta si riforniscano all’estero e che tutto il denaro speso da Apple non rimanga nel paese; si tratta ad ogni modo di un punto a favore per Cupertino dal punto di vista degli statunitensi, giacché in passato la Casa della Mela era stata accusata di non avere a cuore il “patriottismo economico americano”. Più in generale Apple ha affermato di avere solo lo scorso anno speso 3 miliardi di dollari presso 7000 diversi fornitori negli USA, contribuendo alla creazione e al supporto di “decine di migliaia di posti di lavoro”.