Stando a quanto riporta DigiTimes, sito non sempre affidabile ma che ha buoni agganci con i fornitori asiatici di Apple, TPK Holding, azienda che realizza pannelli touch, avrebbe cominciato a produrre pannelli con nanofili d’argento. L’iPhone 7 sarà dotato di uno schermo touch di questo tipo? Difficile dirlo al momento. DigiTimes non dice chi è il cliente di TPK Holding ma si limita a indicare genericiamente che la produzione è destinata a un dispositivo di fascia alta.
Se Apple dovesse adottare questi pannelli, i nanofili, invisibili a occhio nudo, sarebbero in grado di aggiungere un livello di accuratezza più elevato al touch e ai “tradizionali” strati con ossido di indio-stagno usati al momento, il che diventa particolarmente interessante in abbinamento agli schermi touch da usare con pennini, che saranno in grado di gestire un numero maggiore di livelli di pressione e di offrire il touch 3D senza integrare un layer specifico.
La stragrande maggioranza degli attuali touchscreen per computer, smartphone e tablet si basa, come materiale conduttivo trasparente, sull’ITO (Indium Tin Oxide), soluzione solida di ossido di indio e ossido di stagno, tra i più usati per la fabbricazione di film o pellicole conduttive trasparenti, che garantisce un buon compromesso tra conducibilità elettrica e trasparenza ottica (la proprietà fisica che consente alla luce di attraversare un materiale). Da tempo alcuni produttori spingono per trovare aletrnative all’ITO per il componente “indio”, materiale raro che proviene principalmente dalla lavorazione dello zinco in Cina.
La sfida è considerata difficile ma le alternative non mancano, inclusi reticoli realizzati in grafene e nanofili d’argento. Quest’ultimo tipo di materiale sembra sia molto più conduttivo dell’ossido di indio-stagno, ma anche meno costoso da produrre e migliore per l’uso con schermi più grandi.