Molestie gravi e diffamazione, ma anche discriminazione razziale o di genere: sono solo alcuni degli abusi che molti video giocatori online sempre più spesso si trovano ad affrontare. Secondo uno studio realizzato nei primi mesi del 2019 da ADL – Anti- Defamation League, oltre i due terzi dei giocatori di videogame online ha subito molestie gravi: il 65 per cento dei giocatori online ha dichiarato di aver subito molestie gravi, contro il 37 per cento della fine del 2018. Una cifra e una differenza che lasciano immaginare come la situazione nell’ambito delle relazioni virtuali nell’universo dei videogame online stia peggiorando.
Ad essere intervistate sono state circa mille persone che abitualmente giocano con videogame online e, sebbene i risultati del sondaggio non siano definitivi, sarebbe opportuno prendere coscienza del fatto che i giochi online potrebbero indurre a comportamenti tossici.
Inoltre, secondo il sondaggio, oltre la metà degli intervistati è stata presa di mira per la razza, la religione, la disabilità, il genere, l’orientamento sessuale o l’etnia di appartenenza, quasi il 30 per cento è stato “condannato a morte” in un gioco online e quasi un quarto degli intervistati afferma di essere stato esposto all’ideologia suprematista bianca. Quasi il 30 per cento, inoltre è stato vittima di doxing, la pratica della diffamazione attraverso la pubblicazione online di informazioni personali e private.
I giganti dei videogame non sono indifferenti a questa situazione. La Xbox ha recentemente adottato misure per combattere proprio questo genere di abusi e la Overwatch, attraverso una funzione di “approvazione” dei comportamenti ha ridotto le molestie del 40 per cento.
Anche l’uso di tablet nelle scuole, nel Regno Unito era stato messo sotto accusa: nel 2016 – due anni prima di questa ricerca di ADL negli USA – era stato lanciato l’allarme dal Ministro che si occupa di bambini e famiglie. L’uso non controllato di tablet favorirebbe anche il bullismo e le molestie. Riferendo alla Camera dei Lord, Edward Timpson, Ministro per bambini e famiglie, aveva dichiarato che le scuole UK permettevano ai ragazzi di trascorrere troppo tempo con iPad e tablet, strumenti che vengono impiegati anche per attività improprie, tra cui appunto bullismo e molestie.
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