La vecchia idea dei pacchetti a pagamento che includono più canali e piattaforme video è riportata alla ribalta in modo inaspettato dagli utenti dei servizi di streaming che dopo anni di boom del settore iniziano a lamentare contenuti troppo frammentati tra le varie piattaforme e noiosi da ricercare, anche per la difficoltà di avere a che fare con app e interfacce diverse.
Ma soprattutto gli utenti desiderano una alternativa per evitare di continuare a pagare più servizi streaming ogni mese. Il malcontento per la situazione attuale e la richiesta di pacchetti che raccolgono più servizi, magari a prezzo scontato rispetto alla somma algebrica dei singoli mensili emerge da una ricerca di mercato negli Stati Uniti dove le piattaforme streaming sono nate prima e si sono più diffuse.
Negli anni del boom, rafforzati infine delle limitazioni del periodo Covid, i servizi streaming in USA si sono moltiplicati. Anche in Europa l’andamento è stato simile, per questa ragione malcontenti e richieste degli utenti USA sembrano anticipare uno sviluppo possibile anche dalle nostre parti.
Tra i rispondenti del questionario emerge che in media ogni utente streaming impiega in media 6,4 piattaforme ogni mese, di cui sempre in media 3,8 sono a pagamento e 2,6 sono gratis.
In base alle preferenze dichiarate il primo servizio rimane Netflix con il 18% del tempo di visione, in forte calo rispetto al 32% segnalato cinque anni fa, nello stesso report del 2019. Segue Amazon Prime Video, YouTube e al terzo posto YouTube TV. I servizi di streaming a pagamento registrano 6 ore su 10 di visione.
Alla domanda da quale società vorrebbero un pacchetto tutto incluso a pagamento, gli utenti USA hanno indicato operatori di telefonia e Internet, distributori di video multicanale siglati MVPD, più volte viene indicato il nome di Amazon.
Negli USA un pacchetto di questo tipo è stato da poco introdotto da Verizon. Dichiara Adriana Waterston, chief revenue officer e insights & strategy lead di Horowitz Research:
«Il recente annuncio del bundle +play di Verizon con Netflix, Paramount+ e Showtime è un esempio di dove questo settore deve andare per soddisfare le esigenze dei consumatori e aiutare a stabilizzare il tasso di abbandono»
«Ma questo è solo l’inizio. Sappiamo che ciò che i consumatori vogliono veramente sono menu universali e integrati, guide alla programmazione e funzionalità di raccomandazione/ricerca, che mitigheranno le sfide della scoperta dei contenuti nell’ambiente multimediale frammentato di oggi.
In breve, stiamo assistendo a una rinnovata domanda di una soluzione di servizi gestiti multicanale nell’ecosistema dello streaming».
Aumenta l’utilizzo di servizi video streaming gratuiti, indicati con le sigle AVOD, Advertising Video On Demand e FAST da Free ad-supported Streaming Television. Negli USA gli utenti intervistati dichiarano di dedicare a questi servizi un’ora di visione ogni quattro.
La foto in apertura è di Mohamed Hassan da Pixabay. Tutte le notizie che parlano di streaming sono disponibili nella sezione dedicata di macitynet.