Apple e IBM hanno probabilmente compreso il futuro del business computing e ritengono che questo ricalcherà quanto sta accadendo da tempo nel mondo della tecnologia per uso personale: sempre più dispositivi mobili connessi al cloud con servizi di vario tipo sfruttabili via web. In Microsoft l’uomo che è stato messo (troppo tardi?) al comando, ha compreso anch’egli che il futuro è nelle strategie mobili e, benché al momento l’asse Apple/IBM non sia una minaccia nell’immediato nel settore enterprise, potrebbe accadere in un futuro ormai prossimo. A scriverlo è The Verge, spiegando come dal punto di vista della Mela la mossa è qualcosa che riguarda l’era post PC e post-Mac. Nell’annuncio di ieri non c’è, infatti, il minimo accenno a OS X; nell’ambito desktop enterprise Cupertino ha ceduto lo scettro a Microsoft da tempo ed è poco quello che potrebbe fare per recuperare in questo ambito. Apple però è già proiettata avanti e sa bene che le principali piattaforme d’elaborazione in tante aziende sono ormai diventate quelle mobili. Molte delle cose che prima le aziende facevano (o erano costrette a fare) con i PC con Windows, ora possono farle con i tablet come l’iPad.
L’endorsement (a costo zero!) di IBM permetterà l’arrivo di una nuova classe di app business, consentirà l’accesso a funzionalità di elaborazione via cloud dei big data e analytics su iPhone e iPad; in qualche modo una firma a garanzia delle aziende, sicure che un big come IBM li supporterà adeguatamente, come ha sempre fatto. In un contesto in cui i dati sono diventanti la più importante risorsa naturale, le aziende ricercano modi più efficienti per la memorizzazione e il data mining, tutelando nel contempo la privacy e la sicurezza. IBM dispone di tecnologie che permettono alle aziende di integrare in modo rapido servizi e dati nuovi con quelli esistenti per dare impulso alle innovazioni e controllare, gestire e garantire in modo più semplice la sicurezza dei dati e delle applicazioni commerciali.
È Microsoft? Le strategie nel settore cloud al momento appaiono confusionarie. Nadella pare aver capito da tempo che è necessaria una scossa, tracciare un solco con la precedente gestione, che è fondamentale irrobustire, forse ricostruire dalle fondamenta la casa di Redmond, insomma mettere a fuoco la visione del futuro che ci aspetta. “Abbiamo ambizioni audaci” ha detto Nadella nella sua ultima lettera ai dipendenti comprendendo che si dovrà passare dai “dispositivi e servizi” dell’era Ballmer a quella del “Mobile e cloud”. L’ex CEO di Microsoft, Steve Ballmer, disse nel 2012 che nulla in Microsoft fosse più importante di Windows. Beh… si sbagliava i concorrenti lo dimostrano giorno dopo giorno. Nadella l’ha capito spiegando che ogni giorno in qualsiasi angolo della terra ci sono persone connesse a Internet che utilizzano dispositivi diversi connessi in cloud per lavoro o divertimento. Satya Nadella ha visto giusto, l’avranno capito l’antifona anche gli altri membri del Consiglio di Amministrazione?