Nelle ore successive alla strage in Nuova Zelanda, gli utenti YouTube hanno effettuato l’upload di una copia del video dell’attacco ogni secondo. Una copia al secondo è un dato che «Mette in luce – ha dichiarato Neal Mohan di YouTube – Come la tragedia sia stata progettata con l’obiettivo di diventare virale».
Ora, dopo Facebook, che ha dichiarato di aver rimosso 1,5 milioni di video dal social network nelle 24 ore successive all’attacco, è YouTube a rilasciare dichiarazioni relative alla viralità dei video della strage, illustrando i provvedimenti presi per affrontare i problematici upload.
Il chief product officer di YouTube Neal Mohan, ha spiegato in una intervista al Washington Post, che la società «Ha lavorato per tutta la notte, cercando di identificare e rimuovere decine di migliaia di video, molte versioni editate, tagliate, riconfezionate del filmato originale che mostrava gli omicidi. Non appena il team al lavoro ne eliminava uno, ne appariva un altro, con una rapidità impressionante: un video al secondo è stato caricato nelle ore successive alla sparatoria».
Youtube ha compiuto l’operazione prendendo decisioni sulle limitazioni dell’upload e delle ricerche senza precedenti: sono state temporaneamente disattivate diverse funzioni di ricerca – come quella che permette di visualizzare i video caricati più di recente – e sono state tagliate alcune funzioni di revisione per accelerare la rimozione dei video segnalati dai sistemi automatici. Molte delle nuove clip caricate sono state modificate in modo da superare i sistemi di rilevamento automatici dell’azienda.
Per Neal Mohan di YouTube, i terroristi hanno notato la difficoltà dei social network di stare al passo con la diffusione di questo tipo di filmati. «Questa tragedia progettata allo scopo di diventare virale – ha aggiunto Mohan -. Abbiamo fatto progressi in poche ore, ma questo non significa che non abbiamo ancora molto lavoro da fare e questo incidente dimostra che, specialmente nel caso di video virali come quello della strage in Nuova Zelanda, abbiamo ancora moltissimo lavoro da fare».
Correlati alla tragedia neozelandese sono stati caricati video più rapidamente e in volume molto maggiore rispetto ad attentati precedenti. Il video della ripresa dell’attacco era stato originariamente trasmesso in diretta su Facebook dal killer e il social network, pur avendo rimosso rapidamente il filmato e bloccato l’account, ha dovuto affrontare lo stesso problema di YouTube: nuovi e continui caricamenti. Facebook ha dichiarato solo qualche ora fa di aver rimosso 1,5 milioni di video legati all’attacco in Nuova Zelanda nelle prime 24 ore, con 1,2 milioni bloccate al momento del caricamento.