Niente internet a banda larga per tutti gli italiani. L’annuncio è arrivato da Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: “I soldi per la banda larga li daremo quando usciremo dalla crisi”. Si riferisce agli 800 milioni che il governo aveva promesso nell’ambito di un progetto da 1,47 miliardi di euro: il cosiddetto “piano Romani”, dal cognome del viceministro per lo Sviluppo con delega alle Comunicazioni.
“Se parliamo di Innovazione, ormai ci stiamo abituando a una cattiva notizia alla settimana”, ha commenta Giorgio Rapari, Presidente di Assintel (associazione d’imprese nel settore ICT) e della Commissione Innovazione tecnologica e Sviluppo d’Impresa di Confcommercio. “Ma il taglio dei fondi alla banda larga, che segue di una settimana la notizia del mancato sostegno all’investimento in PC e software nella Tremonti Ter, è solo il sintomo di una mancanza di visione strategica del nostro sistema politico, che sembra vivere alla giornata.
“La coperta della finanza pubblica è troppo corta, questa non è una novità ” -prosegue Rapari – “ma implica il dovere di fare delle scelte strategiche; la lotta al digital divide è una di queste, perché un Paese arretrato tecnologicamente è irrimediabilmente penalizzato nello scenario competitivo globale”.
[A cura di Mauro Notarianni]