Rendere facilmente sostituibili le batterie ricaricabili ed abolire completamente quelle usa-e-getta entro il 2024. E’ quanto previsto da un pacchetto di normative europee che mirano a regolamentare il mercato delle batterie andando ad incidere anche sullo sviluppo di dispositivi come smartphone e computer, per i quali le aziende dovranno adeguarsi in modo da garantire un certo livello di facilità per il processo di sostituzione.
L’Europa vuole batterie che siano sostanzialmente più efficienti e facili da smaltire, e in questo senso offre una nuova tassonomia anche per quanto riguarda la catalogazione delle batterie che nei prossimi anni saranno integrate nei veicoli elettrici a due e quattro ruote. Entro i prossimi due anni è prevista l’etichettatura delle batterie ricaricabili mentre per il 2027 dovranno essere sostituite da nuove versioni che siano capaci di resistere ad un numero minimo di cicli di ricarica.
Misure queste che impongono riprogettazioni e grandi sforzi all’intera industria, tanto più che il progetto riguarda ogni tipo di batteria, a prescindere dalla forma o dalla dimensione o dalla composizione chimica, con qualche eccezione per quelle delle auto elettriche.
Secondo il World Economic Forum, una voce da tenere in considerazione per via delle sue previsioni spesso azzeccate (l’organizzazione è divenuta famosa nell’ultimo periodo per aver finanziato Event201, la simulazione di una pandemia globale di coronavirus, appena qualche mese prima che il COVID-19 arrivasse davvero), la domanda mondiale di batterie è destinata ad aumentare del 1400% entro il 2030 ed è per questo che con la direttiva 2006/66/Ec emendata dal regolamento Ue 2019/1020 – riporta italiantech – che è stata approvata poche settimane fa, il Parlamento europeo cerca di regolamentarne il futuro procedendo innanzitutto con i negoziati interstituzionali.
Resta da vedere come faranno le aziende, specialmente quelle tecnologiche come Apple, per adeguarsi a questa ennesima richiesta. E’ di poche ore fa ad esempio la nuova legge sui mercati digitali proposta dall’UE con cui si intende far interoperare le varie app di messaggistica, un cambiamento che se verrà approvato cambierà radicalmente la comunicazione digitale e l’infrastruttura che sorregge le varie piattaforme.