Jobs potrebbe avere qualche altro grattacapo per il problema stock options. Questa volta, però, i guai non verrebbero dalle ben note vicende di Apple, ma dalla Pixar, lo studio di animazione di cui è stato a lungo proprietario prima che fosse ceduta a Disney.
Secondo il Wall Street Journal in edicola oggi, Jobs avrebbe dato un contributo nella negoziazione di un contratto con il principale regista di Pixar, John Lasseter, che prevedeva la concessione di opzioni d’acquisto a prezzi particolarmente favorevoli. In particolare, sostiene il giornale finanziario citando fonti a conoscenza dei fatti, Lasseter sarebbe riuscito ad avere la possibilità di comprare azioni Pixar ad un prezzo che era il più basso dell’anno e questo nonostante il contratto fosse stato firmato ben tre mesi dopo la data di fixing delle azioni, il che si è tradotto in un vantaggio economico notevole per Lasseter e in un vantaggio fiscale per Pixar.
Al momento non è chiaro quale sia stato il ruolo di Jobs nella vicenda. Quello che è certo è che il contratto porta la sua firma, anche se questo non è automaticamente sinonimo di una sua partecipazione nella scelta delle date e delle modalità di pagamento.
Secondo il Wall Street Journal Disney, attuale proprietaria di Pixar, sta valutando le pratiche seguite per siglare l’accordo con Lasseter. Ricordiamo anche che Jobs, proprio in conseguenza della cessione di Pixar è ora anche il principale azionista della casa di produzione di Topolino.