STMicroelectronics, abbreviato STM o anche ST, azienda italo-francese produttrice di componenti elettronici, sta prendendo in considerazione di tagliare fino al 6% della sua forza lavoro, in altre parole licenziare fino a 3.000 dipendenti dagli stabilimenti in Italia e Francia, operazione pensata nell’ambito di un programma di ristrutturazione aziendale.
A riferirlo è Bloomberg News citando non meglio precisate sue fonti. Un portavoce di STM non ha confermato numeri né percentuali, ma ha ricordato quanto dichiarato giovedì 30 gennaio dal CEO Jean-Marc Chery.
L’amministratore delegato nell’ambito della presentazione dei risultati fiscali del quarto trimestre, ha spiegato che l’azienda è aperta a colloqui con i sindacati per operazioni di riduzione volontaria del numero di dipendenti, scelta che arriva nell’ambito di un programma di riduzione dei costi da 300 milioni di dollari.
“Nelle prossime settimane inizieremo un dialogo costruttivo con i rappresentanti dei dipendenti sui programmi di sostegno a fine carriera, costruiti su base volontaria, compreso il pensionamento anticipato”, ha dichiarato il portavoce di ST.
Ricordiamo che il governo italiano, insieme alla Francia detiene una partecipazione del 27,5% nell’azienda, e sta cercando di ridurre l’impatto della ristrutturazione sulla forza lavoro nazionale. La società sta affrontando complicazioni legate alla frenata nel settore industriale e automotive.
A novembre 2024 l’azienda aveva riferito che la produzione sarebbe stata modificata, cercando di accelerare la di produzione di nodi più avanzati e di ridimensionare i costi globali, prevedendo che le entrate sarebbero diminuite più del solito. A dicembre il consiglio di sorveglianza della società aveva approvato all’unanimità il programma per la riduzione dei costi.
Sebbene l’amministratore delegato di STM avesse assicurato che non ci sarebbero state chiusure, in Italia da tempo circolano timori che licenziamenti e piani di ristrutturazione riguarderanno soprattutto i nostri stabilimenti. Intanto gli analisti prevedono un rallentamento nei mercati-chiave dell’aziena, con revisioni al ribasso del target price.
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