Gli avvocati di Cupertino avranno un po’ da fare lunedì se, stando a quanto riporta un blogger turco, corrisponde al vero che un uomo da affari, tale Kamil Kürekçi, è riuscito a depositare il termine “Steve Jobs” presso il locale Ufficio Marchi e Brevetti. Il marchio dovrebbe essere usato nel contesto del tessile, presumibilmente per una linea di abbigliamento. Stando a una traduzione approssimativa riportata da Patently Apple che fa riferimento a quanto registrato dal titolare del marchio, “la denominazione comporterà vantaggi nei mercati esteri”; e ancora (si legge nella documentazione): “Pensiamo che Steve Jobs sia un brand riconosciuto a livello mondiale che non potrà mai essere dimenticato”, un nome “che faciliterà l’advertisement all’estero dei nostri prodotti”.
La richiesta all’Ufficio Marchi sarebbe stata depositata il 24 ottobre del 2011. Non conosciamo le leggi che consentono di ottenere la registrazione e lo sfruttamento economico di un marchio in Turchia, ma in Europa alcune regole generali prevedono che le parole non debbano aver nessun “significato intrinseco o reale”; è necessario inoltre superare la fase di ricevibilità (l’Ufficio controlla che la domanda sia conforme), un esame formale e un esame tecnico al fine di accertare che non esistano impedimenti assoluti alla registrazione; anche dopo la pubblicazione è possibile opporsi alla registrazione e inviare osservazioni scritte, specificando i motivi per i quali un marchio deve essere escluso dalla registrazione. Sol al termine delle varie fasi, verificato che non esistono impedimenti, il marchio viene registrato e l’Ufficio emette un certificato di registrazione.
[A cura di Mauro Notarianni]