Steve Jobs continua a rispondere alle email con il suo stile breve e coinciso. L’ultima replica sarebbe stata data a un certo Hugo Roy (un ragazzo di Berlino curatore di un blog sul free software) il quale ha scritto al CEO di Apple una breve e-mail a proposito della differenza tra software standard e software libero. Il sig. Roy nella sua lettera si complimentava con Jobs per la scelta dell’HTML 5 ma ricordava anche che il codec H.264 non è libero: è uno standard liberamente usabile dai chi naviga su internet, ma è pur sempre protetto da brevetti. “E’ per questo” ha detto Roy a Jobs, “che Mozilla FireFox e Opera non hanno adottato questo codec video e hanno scelto Theora come alternativa sostenibile”.
Nella sua come al solito breve risposta, Jobs (dal suo iPad) ha replicato facendo notare all’utente che “tutti i codec sono protetti da brevetti” e ricordato che solo ora Ogg Theora è diventato open source e che anche se qualcosa è open source, ciò non vuol dire che non violi brevetti altrui. “Uno standard aperto” – dice Jobs – è diverso dall’essere uno standard “royalty free o open source”. In altre parole, insomma, Apple promuove standard aperti ma non necessariamente liberi o esenti da royalty.
[A cura di Mauro Notarianni]