Un giornalista, mentre Jobs parlava presentando l’iPad 2, si volta e dice: “Mi sbaglierò ma questo non sembra uno che sta per morire”. La morale di stasera è tutta in questa frase: Apple è sotto attacco, il suo leader, al di là della malattia con la quale sta conducendo una lunga partita di recupero, è in salute ma viene costantemente bombardato: le foto delle riviste scandalistiche con il “consulto” di un medico che dava 6 settimane di vita a Jobs sono poco più che questo. Spazzatura in malafede.
Perché in realtà non è solo Jobs ad essere nel mirino: anche i suoi collaboratori adesso vengono sistematicamente sottoposti a un trattamento simile. La notizia dell’altro giorno che voleva un Joathan Ive furente e pronto a lasciare Apple perché non gli veniva garantito un “buen retiro” nella Gran Bretagna da dove proviene e di cui sentirebbe la mancanza, si spiega così più che altro. Nel desiderio di seminare zizzania, di dare false notizie, di far sorgere pregiudizi.
Sì, perché con Apple si va rapidamente sui giornali, la gente si accorge se l’attacchi. E se non ti fai vedere quando l’attacchi, bisognerebbe andare a vedere a chi giova questa strategia di continui colpetti che evidentemente cercano solo di gettare il fango sull’azienda che cerca di fare il suo lavoro.
Cosa vuol dire che Apple non è guidata da Steve Jobs? Per i maligni la possibilità di speculare in Borsa, magari, traendo vantaggio da rumori messi in giro con accortezza e spregiudicatezza.
La cattiveria esiste, l’invidia anche e c’è chi attacca anche duramente. Cosa si fa in questi casi? Steve Jobs non ha detto una parola: in passato aveva detto che le notizie sulla sua morte erano grandemente esagerate (una citazione di Mark Twain) adesso invece ha fatto parlare i fatti. Ha fatto quel che era possibile e giusto fare: ridare una cornice di normalità e prospettiva a quel che sta succedendo. E puntare tutto sul lavoro della sua gente. Vale a dire mostrare il notevole iPad 2, l’incredibile custodia magnetica (fantastica, un vero gioiello), gli applicativi, le funzionalità. Cosa si può fare di più?
Apple non è una fede, è un’azienda che fa prodotti straordinari. Non va adorata ma neanche odiata.