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Steve Jobs e il bar clandestino della Pixar

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L’animatore Andrew Gordon racconta la nascita di una sorta di stravagante bar clandestino all’interno della Pixar. Di questo strano luogo all’interno della casa di produzione cinematografica c’è un accenno nella biografia di Walter Isaacson dedicata a Steve Jobs (co-fondatore della Apple e fondatore della Pixar con Edwin Catmull) ma altri dettagli sono indicati nel filmato che riportiamo in calce (è incluso negli “extra” di Toy Story 3).

Quando si trasferì nel suo ufficio, Gordon trovò nella parete posteriore una porticina che dava su un corridoio dal soffitto basso e, procedendo a carponi, arrivò in una stanza tutta foderata di sottile lamiera che dava accesso a una zona riservata ai manutentori che si occupavano dell’aria condizionata. Lui e i suoi colleghi “requisirono” la stanza segreta, la addobbarono con luci natalizie, lampade lava e la arredarono con stampe varie, guanciali guarniti di nappe, un tavolo pieghevole da cocktail, bottiglie di liquori, attrezzatura da bar e tovaglioli con la scritta ” “The Love Lounge”.

Una videocamera installata nel corridoio permetteva a chi era seduto dentro di vedere chi stava arrivando. L’idea piacque a Lasseter (il direttore creativo) e Jobs i quali portarono in quella strana stanza visitatori importanti facendo lasciare l’autografo sui muri. Tra le firme vi sono quelle di leggende del mondo dell’animazioni quali Michael Eisner, Roy Disney, Tim Allen e Randy Newman. Una volta ospitò persino una intera band e un’altra volta ancora nello lo spazio ristretto fu ospitata una squadra di calcio.

A Jobs (che passava almeno un giorno alla settimana alla Pixar), piaceva molto quella stanza, ma poiché non beveva alcolici anziché bar preferiva chiamarla “sala di meditazione”; per lui era un po’ come la camera che da giovane condivida al Reed College nell’Oregon, “ma senza gli acidi”.

Gordon cambiò poi ufficio ma volle di nuovo una stanza segreta, questa volta più facile da raggiungere. La nuova stanza era nascosta da una libreria che scorreva premendo un pulsante nascosto in un busto di Shakespeare su uno scaffale. Il nuovo bar clandestino fu denominato “Lucky 7 Lounge” identificato da lettere con decorazioni e lustrini stile Las Vegas.

Pixar ha ovviamente un bar aperto a tutti, “The Knife and the Fiddle”, gestito direttamente dai dipendenti. Tra le cose che volle Jobs, anche una piscina olimpionica, un anfiteatro all’aperto e un campi di basket. Macitynet ha visitato Pixar nel febbario del 2009; a questo indirizo il resoconto della nostra visita di allora.

Bar segreto

 

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