Steve Jobs sarebbe stato entusiasta della prima mostra italiana dedicata al percorso umano e imprenditoriale del Ceo più famoso del mondo. La mostra Steve Jobs 1955-2011 presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, aperta al pubblico da domani 2 dicembre fino al 26 febbraio, è stata inaugurata oggi con una conferenza stampa tenuta da Marco Boglione, imprenditore e presidente di BasicNet nonché appassionato collezionista di retro computer, Michele Coppola Assessore per la Cultura di Torino e da Massimo Temporelli responsabile di Basic Gallery e, insieme a Cecilia Botta, organizzatore della mostra.
Dopo l’introduzione dell’assessore Michele Coppola che ha sottolineato l’opera di collaborazione tra il team di BasicNet e la Regione Piemonte che ha reso possibile la mostra in un periodo tutt’altro che facile dal punto di vista economico, ha preso la parola Marco Boglione: “Ciascuno ha le sue passioni: da ragazzo, mentre molti miei coetanei impazzivano per i Beatles e i Rolling Stones, o per le icone del socialismo come Ernesto “Che” Guevara, io ero affascinato da quei giovani e visionari imprenditori californiani, pionieri della rivoluzione informatica. Non ho mai buttato via le macchine con le quali ho lavorato e sognato tanto. Poi, grazie a eBay, ho incominciato a acquistare i pezzi storici della rivoluzione informatica. Piano piano, ne è venuta fuori una bella collezione. A novembre 2010 la ciliegia sulla torta: il rarissimo Apple 1, che ci siamo aggiudicati a un’asta di Christie’s. Non bisogna dimenticare che la nostra azienda – la BasicNet – ha come radici, oltre ai telai, proprio i computer, che oggi gestiscono un immenso flusso di informazioni a livello globale”.
Oltre che imprenditore di successo e presidente di BasicNet Marco Boglione è un grande appassionato di micro-informatica e quindi di retro-computer: la storia della tecnologia e degli strumenti che sono diventati parte integrante della nostra vita e del lavoro di tutti i giorni, visti non semplicemente come macchine, ma strumenti che gli uomini della Silicon Valley hanno pensato e costruito con passione e creatività. Per questa ragione i micro-computer in generale, e le creazioni di Jobs, non possono mai essere separati dal percorso umano e dalle la passioni che hanno contribuito alla loro creazione. Per la stessa ragione la passione, la creatività e il desiderio di fare impresa non devono mai essere separati, un’idea questa fortemente radicata e sempre sostenuta nelle dichiarazioni pubbliche e non solo da Marco Boglione. Legame che è parte centrale della prima mostra italiana dedicata a Steve Jobs:
“Si tratta di un approfondimento culturale sul fare impresa in modo contemporaneo. E di un omaggio a un uomo al quale dobbiamo essere riconoscenti, perché ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e di pensare. Steve Jobs ha dimostrato che si può cambiare il mondo senza che il mondo cambi te. Quella della tecnologia dell’informazione è da sempre la mia grande passione. Grazie all’attività di Jobs, e di quelli come lui, nel 1984 – sul mio primo Apple II – ho immaginato BasicNet, l’azienda che avrei cominciato a costruire solo 10 anni più tardi”. Nel suo interessante intervento per l’inaugurazione della mostra Boglione dichiara che è un errore definirlo un fan di Apple: “Sono un fan dei micro-computer: forse per gli strumenti necessari per il mio lavoro potrei essere definito più un fan di Microsoft che di Apple. Ma di Jobs ho sempre ammirato il suo modello di imprenditorialità”. Non sempre i giovani vedono nel fare impresa una scelta creativa, appassionata e anche etica, per questa ragione la mostra resa possibile da Boglione vuole portare questo messaggio importante alle nuove generazioni, con uno degli esempi più illustri e più riusciti del “Think Different”.
Boglione parte proprio dal celebre motto dello spot Apple di Jobs per portare il suo messaggio ai giovani: “Think Business potremmo dire parafrasando la celebre frase di Jobs: i giovani devono pensare agli affari e al fare impresa come una opzione creativa, appassionata e anche etica, non solo in termini di convenienza economica. Etica quando l’impresa avviene nel pieno rispetto delle regole, della legge, un’impresa che può dare lavoro a sé stessi e anche a molte altre persone. Utile non solo per l’imprenditore e per chi ci lavora ma per l’intera società”.
Difficile immaginare una motivazione più forte, più valida per realizzare una mostra interamente dedicata alla vita e alle opere di Jobs. I suoi migliori prodotti, le macchine costruite con tanta passione sono al centro dell’esposizione. Un percorso lungo oltre 30 anni che parte dalla cultura hippy, giovanile, ribelle e anche psichedelica dei figli dei fiori della California fine anni ’60, per arrivare a concepire e desiderare un computer personale, facile da usare opposto ai mainframe super costosi, utilizzabili solo da scienziati a cui Steve Jobs si è opposto tutta la vita. La rivoluzione dei nerd e degli imprenditori della Silicon Valley che ha portato al micro-computer, all’home computer, al personal computer passando per Internet fino all’iPhone e all’iPad.
E’ molto probabile che il manager rigoroso e pignolo avrebbe senz’altro trovato dettagli da sistemare e migliorare, ma siamo altrettanto certi che Steve Jobs avrebbe apprezzato moltissimo la mostra dedicata alla sua vita e alle sue opere voluta da Boglione. I suoi computer sono le sue opere d’arte e come tali esposte e protagoniste di una mostra degna di un museo. Come i capolavori della pittura, della scultura e dell’ingegno umano, i Mac, iPhone i film digitali Pixar sono nati dal desiderio, dalla passione infinita e da una peculiare visione del mondo. L’imprenditore può essere un artista e i businessman eccezionali come Jobs lo sono: forse è questo uno dei messaggi principali che possiamo ereditare dal co-fondatore di Apple. Gli appassionati della Mela (e non solo) sono in debito con Jobs e anche con Marco Boglione.
Da questo link il secondo articolo sulla mostra di Torino dedicata a Jobs e la fotogalleria di Macitynet. Qui, invece, una intervista ai curatori.
La mostra è aperta al pubblico da venerdì 2 dicembre 2011 a domenica 26 febbraio 2012 (lunedì-domenica 10-19; chiusa il martedì). Visite guidate per gruppi e scolaresche e laboratori didattici su prenotazione (011.4326307/6334/6337 – [email protected]). Sono previsti incontri serali a tema.