Peccato che Ballmer se ne sia andato da Microsoft, altrimenti ne avremmo viste delle belle: ad esempio, applicazioni Android sui telefoni Windows. A rivelarci il piano è stato lo stesso Ballmer, durante una intervista rilasciata a Bloomberg, a margine della riunione degli azionisti di Microsoft. Ballmer, che di Microsoft controlla la fetta più grande in termini di quote, è intervenuto con la consueta franchezza lanciando il suo messaggio in replica a quello di Nadella disegnando con le sue parole una sorta di opposizione generale alle strategie complessive dell’attuale amministratore delegato sui piani per il rilancio (ma forse siamo ancora semplicemente al lancio…) dei Windows Phones.
Nadella aveva parlato poco prima, dando riscontro a un azionista che manifestava il suo disappunto per il fatto che la piattaforma mobile fatica ad attirare sviluppatori e ne sta perdendo alcuni, anche importanti. Il CEO ha evidenziato lo sforzo dell’azienda di incentivare gli sviluppatori con gli strumenti della Microsoft Universal Platform che consente di adattare le loro applicazioni alle capacità distintive di ogni dispositivo, semplificando il porting del codice per il Web, .NET, Win32, iOS e Android con modifiche minime, aggiungendo che la chiave strategica è la piattaforma unica: «un solo store, strumenti di sviluppo universali. Un volta creato un programma funziona ovunque»
Secondo Ballmer sarebbe evidente che questo approccio “non funziona” e che la soluzione per dare sostanza al mondo del mobile è: «Creare le condizioni per far girare le applicazioni Android su Windows». La dichiarazione appare sorprendente, soprattutto perché fatta da qualcuno che per anni non ha mai voluto saperne di sviluppo multipiattaforma e visto sempre con riluttanza mosse che prevedevano l’ingresso nel mondo della concorrenza.
Microsoft, lo ricordiamo, ha intrapreso una direzione diversa: dare agli sviluppatori la possibilità di convertire facilmente le applicazioni Android (e iOS) per Windows Phone. A questo scopo ha istruito un progetto, denominato Astoria, che dovrebbe creare strumenti per spostare il loro codice da Android ai telefoni delle finestre, ma ultimamente di Astoria non si è più sentito parlare e qualcuno ritiene che sia stato cancellato del tutto.
A Ballmer non piace neanche la modalità di riportare gli utili del cloud, un meccanismo definito senza mezze misure, “una stronzata”. “Devono riportare i ricavi, non il run rate” (il coefficiente di successo, un termine preso a prestito dal cricket per calcolare come valore medio la qualità del gioco). Microsoft estrapola i dati presentando le cifre d’affari del business nel cloud come percentuali annuali, un meccanismo, fa capire Ballmer, nasconde i margini derivanti da questi servizi, inferiori rispetto ai ricavi dai tradizionali prodotti software dell’azienda.
Come maggiore azionista, è la posizione di Microsoft, Ballmer è ovviamente sempre tenuto in massima considerazione. A questo proposito The Verge riporta una dichiarazione di Chris Suh, general manager per le relazioni con gli investitori: “Abbiamo un dialogo costante con Steve e apprezziamo i suoi suggerimenti e feedback, così come quelli di altri investitori”.