Nel 2004 Nokia deteneva circa il 35% del mercato dei cellulari in USA, risultando leader incontrastato. Fu il momento del “salto dello squalo” come recita un popolare modo di dire americano: Nokia iniziò una lenta discesa che portò l’azienda a perdere sempre più quote di mercato fino a rappresentare oggi un percentuale inferiore al 10%. Al D9 Stephen Elop, oltre a invitare i dipendenti Nokia a usare un iPhone e a smentire le voci di un imminente acquisto della divisione mobile da parte di Microsoft, ha spiegato quali sono state (secondo lui) le ragioni del crollo.
Il primo errore risale appena dopo il 2004, quando Motorola rilasciò l’ormai mitico RAZR, riscuotendo un successo inimmaginabile e strappando quote di mercato all’azienda finnica. Nokia decise ai tempi di non essere interessata a competere con Motorola, ignorando i cellulari a conchiglia – il form factor che rese appunto celebre il RAZR – e iniziò ad abbandonare il mercato americano. Da qui derivò il secondo errore: nel 2007 Apple rilasciò in USA l’iPhone; Nokia aveva perso l’attenzione verso il mercato d’oltreoceano e non era in un posizione adatta per recepire il cambiamento in arrivo. Il risultato fu che il baricentro dell’innovazione del settore mobile si spostò definitivamente dall’Europa agli Stati Uniti.
La speranza di Elop è quella di averci messo una pezza tramite l’alleanza con Microsoft, che avrebbe riportato maggiore attenzione sul mercato USA e che, a detta del CEO di Nokia, dovrebbe consentire una ripresa del brand finlandese su un mercato che un tempo dominava con sicurezza ma che oggi sembra sfuggirgli di mano.